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15/03/2021
di Teresa Nappi

Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia in calo del 4,3% a gennaio 2021

Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e degli OTT, il primo mese dell'anno chiude a -10%. Dal Sasso: "Tutto fa pensare a una ripresa a partire dalla primavera"

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Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia inizia l’anno registrando un -4,3% rispetto a gennaio 2020.

Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento del mese di gennaio 2021 risulta -10%.

“Stante la situazione legata alla gestione della pandemia e il confronto con i primi due mesi dello scorso anno in fase di crescita - ha dichiarato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen -, è normale una partenza in sordina. Tutto però fa pensare a una consolidata ripresa a partire dalla primavera”.

L'andamento dei mezzi a gennaio 2021

Relativamente ai singoli mezzi, la tv registra un andamento migliore del mercato e chiude il mese con un -2,8%.

Sempre in negativo la stampa: i quotidiani iniziano l’anno un calo del 14,9% e i periodici del 34,4%. Inizio d’anno negativo anche per la Radio che cala del 34,5%.

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 6,2% rispetto a gennaio 2020 (+0,6% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).


Leggi anche: FCP ASSOINTERNET: GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI ONLINE A +0,6% A GENNAIO 2021


Continua a essere in difficoltà l’outdoor (-52,3%), il Transit (-47,2%) e il direct mail (-32,2%). I fatturati di go tv e cinema non sono disponibili.

Undici settori merceologici in crescita

Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 11 in crescita, con un apporto di circa 21 milioni di euro. Si evidenziano le migliori performance di Distribuzione (+36,5%), telecomunicazioni (+14,9%) e gestione casa (+25,8%).

In negativo Alimentari (-6,7%), Automobili (-24,1%) e Farmaceutici (-15,8%).

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