30/07/2025
di Simone Freddi

Agcom prepara un’istruttoria sulla misurazione dell'audience delle piattaforme online

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) si prepara ad avviare un’istruttoria sull’analisi delle metodologie di misurazione delle audience delle piattaforme online. L’iniziativa è menzionata nel verbale del Consiglio direttivo del 23 luglio e il suo obiettivo, secondo quanto scrive ItaliaOggi, è quello di formulare indirizzi utili alla definizione del perimetro della rilevazione e all’individuazione di prescrizioni per garantire dati trasparenti, comparabili e affidabili nell'ecosistema digitale. 

Il procedimento, una volta avviato formalmente con la pubblicazione sul sito dell’Autorità, dovrà concludersi entro 150 giorni.

La decisione arriva mentre è in corso da tempo un non semplice confronto tra Audicom – il Joint Industry Committee responsabile della misurazione delle audience digitali – e i principali operatori del settore, come Google, Meta e Amazon. Un’intesa renderebbe possibile l’inclusione delle piattaforme OTT nel sistema di rilevazione ufficiale gestito da Audicom, con dati prodotti secondo standard condivisi e riconosciuti dall’intera filiera del mercato pubblicitario, come già avviene per la misurazione delle audience dei principali editori e network attivi su mezzi come televisione, radio, stampa e affissione, oltre che nello stesso mercato digitale (OOT esclusi).

In questo senso, l’istruttoria dell’Agcom potrebbe contribuire a dare struttura tecnica, forza istituzionale e urgenza pubblica alla trattativa in atto, aiutando a definire una cornice oggettiva per la misurazione, a rafforzare la spinta verso una maggiore trasparenza e a favorire condizioni più eque tra tutti gli attori del mercato pubblicitario.

Un’esigenza ancora più rilevante se si considera il peso crescente del digitale: secondo i dati contenuti nella Relazione annuale 2024 dell’Autorità, già dal 2019 la raccolta pubblicitaria su internet ha superato quella televisiva in Italia, raggiungendo nel 2024 il 40,9% dei ricavi pubblicitari complessivi, contro il 39,3% della TV.

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