di Teresa Nappi

Federazione Digitale, arriva il Manifesto. Andrea Salvati VP con delega allo sviluppo

Lanciato dall'organismo un documento programmatico come guida della “New Normality”. All'Executive VP di Class Pubblicità il compito di promuovere i programmi e le attività

Far crescere le competenze, fare impresa con cultura digitale e chiamare lo Stato a garantire sicurezza nello sviluppo e nella digitalizzazione definitiva nel nostro Paese: sono questi i temi sul tavolo di Federazione Digitale, l’organismo promosso da Netcomm e IAB Italia (leggi di più qui), che ha presentato oggi, 21 luglio 2020, il Manifesto “Rinascimento Digitale”.

L'iniziativa di Federazione Digitale è stata al centro del tavolo di lavoro "virtuale" che ha riunito nella mattinata autorevoli interlocutori per un confronto aperto sull’evoluzione digitale del Paese a favore dei cittadini e delle aziende.

I 10 punti del Manifesto intendono essere una guida della “New Normality”, dove il digitale sarà perno del naturale progresso delle nostre società, economie, imprese, del nostro lavoro, delle nostre vite, nella giusta, completa ed equilibrata direzione.

«Secondo l’indice DESI 2020 (Digital Economy and Society Index), che fotografa lo stato di digitalizzazione dei Paesi europei, l’Italia occupa il terzultimo posto fra i 28 Stati membri, con un punteggio pari a 43,6 (rispetto al dato UE del 52,6), posizionandosi, quindi, solo al 25esimo posto», ha esordito Roberto Liscia, Presidente di Federazione Digitale e di Netcomm.

«Il gap tra la richiesta di profili e la diffusione di competenze adatte è un dato di fatto - continua Liscia -: lo sviluppo tecnologico sta incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori e non è difficile immaginare che in futuro a oltre 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali, per questo insistiamo sull’importanza della formazione. Serve dunque creare ponti di informazione e conoscenza, oltre che promuovere l’esistenza delle opportunità offerte dal digitale».

«Con questo manifesto intendiamo impegnarci affinché il digitale diventi, prima di tutto, strumento di inclusione sociale - conclude poi il Presidente - e volano per il progresso economico che il nostro Paese, in questa fase di necessaria ripartenza, non può più rimandare. Utilizzo intelligente e sistematico dei big data, smart working, e-learning, e-government, commercio e pagamenti digitali, sistemi di regolamentazione del digitale sono le direttrici che perseguiremo».

Nel corso della mattinata di lavori Liscia ha anche dichiarato un esplicito impegno da parte della Federazione presso il Governo affinché parte delle risorse in arrivo dal Recovery Fund e dal Mes siano impiegate per accelerare la formazione di persone, per lo sviluppo di quelle «skill necessarie affinché il Paese prosegua con decisione sull’autostrada del digitale».

«L’accelerazione c’è stata di sicuro, ma improvvisata. Ora l’impegno deve essere trasformare questa improvvisazione in un asset, in un’opportunità reale per l’Italia e questo non può prescindere dalla formazione della parte della popolazione più giovane e da un’apertura del top management alla comprensione e alla conoscenza del digitale», ha confermato quindi Vittorio Colao, Capo della task force governativa per il piano di ripartenza economica dell’Italia.

L’ autorevole punto di vista è poi stato condiviso anche dal Presidente di IAB Italia e Vice Presidente di Federazione Digitale, Carlo Noseda: «L’Italia, catapultata nell’emergenza sanitaria dalla diffusione del Covid-19, è stata costretta a un salto culturale accelerato, l’emergenza ha costretto tutti indistintamente a un utilizzo spinto della tecnologia. Messi con le spalle al muro, aziende, imprenditori e Governo hanno realizzato in dieci giorni tutta una serie di iniziative che per anni erano rimaste congelate, ora è il momento di cogliere le opportunità che ci offre la digital trasformation, e mai come in questo momento storico la Federazione può giocare un ruolo fondamentale in questo senso».

«In Italia - ha continuato Noseda - così come in tutto il mondo, non sappiamo ancora quando l’emergenza sanitaria, economica e sociale sarà definitivamente superata e in quale modalità, ma una cosa è certa e ormai tutti l’abbiamo capita: non ci potrà essere un futuro senza un vero e proprio “Rinascimento digitale” che, come Federazione del Digitale, abbiamo sintetizzato in dieci punti».

L’insieme di queste considerazioni presentano in estrema sintesi i contenuti del dibattito virtuale promosso da Federazione Digitale, trattati in tre panel distinti: “Le Imprese”, “Le Competenze” e “Regolamentazione per il cambiamento”.

Il Rinascimento Digitale passa anche dall’advertising

Nell’ambito del panel “Le imprese”, che ha visto tra i suoi protagonisti Fabrizio Milano d'Aragona, President, Co-Founder and Ceo di Datrix; Alessandro Giancane, Ceo and Co-Founder eLegere.com; Lucio Carli, Consigliere d'Amministrazione F.lli Carli spa e Vice Presidente di Federazione Digitale; Alessandro Viola, Head of Corporate Sales Nexi; e Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy, i punti già precedentemente espressi, sono stati calati nelle realtà aziendali.

L’uscita da ipotetici laboratori delle tecnologie dedicate all’analisi del dato per entrare nella fase di utilizzo reale che abilita all’“attivazione” del dato; la sperimentazione di nuove vie per fare business - come l’ecommerce - anche per le PMI, la “fame” di facilitatori, o più precisamente, di semplici applicazioni di tecnologie complesse a uso e consumo delle imprese che hanno in qualche modo iniziato - a forza - il proprio processo di digitalizzazione e il diffondersi delle transazioni di denaro in digitale, sono tra i temi emersi nel dibattito.

È Christina Lundari di Verizon Media Italy a mettere poi l’accento su un altro aspetto importante di questo tutto: la comunicazione digitale.

«Il Rinascimento Digitale dell’Italia passa anche dal digital advertising e dall’applicazione di tecnologie affinché la comunicazione risponda sempre più alla necessità di personalizzazione richiesta oggi da un consumatore che - prima a forza, e ora per abitudine acquisita -, approccia ai brand in modo diverso, catapultando l’intera esperienza d’acquisto, o parte di questa, nella sfera digitale», ha detto la manager.

«Non ci sarà più un mondo fisico in cui non assisteremo a una sovrapposizione digitale. La dimensione "phigital" - come definita da Carlo Noseda - è già una realtà, e in questa realtà competenza, tecnologia e infrastruttura, devono concorrere a sostenere la crescita non solo culturale, ma economica del nostro Paese», ha detto ancora la manager sottolineando l’importanza di credere anche in quella nuova frontiera che è il 5G. «L’insieme dei passi avanti fatti e che stiamo per fare determineranno il futuro tanto della piccola impresa, quanto del Paese: chi si preparerà per salire a bordo sarà in grado di cogliere opportunità di crescita. Chi non sarà in grado, non solo resterà indietro, ma sarà tagliato proprio fuori dal sistema», conclude la manager.

Andrea Salvati, VP con delega allo sviluppo della Federazione

A moderare il primo panel è stato Andrea Salvati, Executive VP di Class Pubblicità, designato come nuovo Vice Presidente con delega allo sviluppo di Federazione Digitale.

«Si può fare!», ha dichiarato richiamando il titolo del Manifesto promosso dall’organismo. «Mai come ora il Rinascimento Digitale è alla portata di tutti e non più rinviabile», ha affermato.

In Federazione Digitale, Salvati promuoverà la partecipazione ai programmi e all’attività della Federazione Digitale Italiana di tutte le associazioni (di categorie professionali, d’impresa territoriali, distrettuali e nazionali, oltre che di consumatori), delle varie Fondazioni Aziendali, Università e centri di ricerca, delle principali ONG, dei Governi e delle Istituzioni locali, regionali e nazionali, dei principali Think Tank italiani.

«Metterò a disposizione della Federazione il mio pensiero, la mia azione e le mie relazioni con l’obiettivo di farla crescere nei prossimi mesi e anni e farla diventare un punto di riferimento di questa trasformazione digitale del nostro Paese. Dal contact tracing al vero smart working, dal SOP management al data mining, dall’e-learning all’e-government, dall’informazione digitale al digital advertising e all’e-commerce, dal sistema di pagamento digitali alla cyber security. Occorre ripensare digitalmente tutte le nostre categorie mentali, tutte le nostre vite, tutte le nostre attività, in meglio, in modalità più efficienti, con più democrazia, più giustizia, più trasparenza e migliori opportunità per tutti i cittadini, nessuno escluso; più collaborazione fattuale tra gli altri Stati, nella comunità internazionale, nella nostra società dell’era digitale. È un bene, è una risorsa fondamentale e disponibile. Si può (e si deve) fare!», ha concluso.

Salvati è anche nel Consiglio di Amministrazione di Audiweb.

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