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17/12/2020
di Andrea Salvadori

Wpp punta a rafforzarsi nel martech e nell’ecommerce. «Tra i 200 e i 400 milioni di sterline all’anno per acquisizioni»

Il valore di queste attività “ad alto potenziale di crescita” dovrebbe raggiungere il 40% del fatturato del gruppo guidato da Mark Read entro il 2025. Dopo un 2020 in calo di oltre l'8%, la previsione è di aumentare i ricavi tra il 4 e il 5% sia nel 2021 sia nel 2022

Mark Read

Mark Read

Wpp punta a rafforzare la sua offerta sul fronte del marketing tecnologico e dell’ecommerce grazie ad un’aggressiva politica di acquisizioni.

Dopo il piano di ristrutturazione avviato nel 2018, che ha portato alla semplificazione dell’offerta grazie alla fusione di diverse agenzie storiche del gruppo (tra cui le operazioni che hanno permesso la nascita di Wunderman Thompson, VMLY&R e, di recente, AKQA Group), Il colosso pubblicitario britannico annuncia dunque un nuovo corso e il ritorno alla politica della crescita per vie esterne. 


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Wpp, hanno spiegato agli azionisti il ceo Mark Read e il chief financial officer John Rogers in occasione dell’assemblea annuale, ha messo sul piatto tra i 200 e i 400 milioni di sterline all'anno per operazioni di mercato in “business ad alto potenziale di crescita”. Entro il 2025 l’obiettivo è fare sì che il valore dei servizi martech e quelli legati al commercio tecnologico passi dal 25% al 40% del fatturato complessivo della società, rendendo così la società meno dipendente dal settore della comunicazione classica. Allora Wpp, che conta oggi 100.000 dipendenti in tutto il mondo, dovrebbe poter contare su 10.000 nuovi professionisti specializzati in queste discipline.

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Perché questo piano sia realizzabile, in un contesto di mercato difficile come quello che il settore della pubblicità sta vivendo, Wpp ha deciso di provvedere ad un taglio dei costi annuali per 600 milioni di sterline sempre entro il 2025. Come? Riducendo del 15-20% gli spazi utilizzati per i propri uffici, gestendo a livello centrale servizi nell’ambito della finanza, delle risorse umane e dell’IT oggi in capo alle singole agenzie del gruppo e puntando su un nuovo modo di lavorare, con un maggior ricorso allo smart working e la riduzione delle trasferte (Wpp prevede di tagliare i costi di viaggio e hotel di circa un terzo rispetto ad oggi). Non sono invece previsti nuovi licenziamenti, dopo i 5000 posti tagliati a causa della crisi del Covid-19 nel corso dell’anno.


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Come tutti i grandi gruppi pubblicitari, WPP si avvia a chiudere un anno con risultati in calo a causa della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita. La società prevede che i ricavi annuali scenderanno di circa l’8,4% circa nel 2020 per tornare a crescere tra il 4 e il 5% sia nel 2021 sia nel 2022. I livelli di business del 2019 saranno di nuovi raggiunti entro il 2022, ha spiegato il management, un anno prima di quanto previsto da alcuni analisti. Dal 2023 in poi Wpp, hanno detto sempre Read e Rogers, potrebbe crescere dal 3% al 4% all’anno, includendo una quota tra lo 0,5% e l’1% garantita dalle acquisizioni.

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