Tribe Communication si aggiudica la gara del Teatro alla Scala per grafica e advertising
L'agenzia ha battuto in finale Inarea Identity Design e Tomo Tomo, dopo l'esclusione delle altre 11 agenzie ammesse alla procedura
È Tribe Communication l'agenzia vincitrice della gara indetta dalla Fondazione Teatro alla Scala di Milano per l’affidamento dei servizi di grafica e advertising relativi alle campagne istituzionali e di comunicazione. La determinazione ufficiale n. 2887/2025, pubblicata dalla Fondazione, sancisce l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto a Tribe Communication, che ha totalizzato 85,79 punti complessivi (55,79 per l’offerta tecnica e 30 per quella economica), superando le altre finaliste: Inarea Identity Design Srl (84,23 punti) e Tomo Tomo Srl (78,90 punti). L’esecuzione del servizio è stata avviata in via d’urgenza, per garantire la tempestiva comunicazione dell’inaugurazione della stagione 2025/2026.
La gara, avviata nel corso del 2025, aveva visto inizialmente 14 agenzie ammesse, come riportato da Engage. Durante la valutazione delle offerte tecniche, tuttavia, la Commissione giudicatrice ha escluso undici operatori economici (Pirene, Hangar Design Group, The 6th, Melismelis, Casta Diva Pictures, LTM&Partners, Blank Space, Qubit Italy, Agenzia Yes!, To You e Akomi) per motivi legati ai criteri del disciplinare, restringendo così la competizione alle tre agenzie finaliste.
Leggi anche: PUBBLICITÀ, LE ULTIME NEWS SULLE GARE
La Fondazione ha avviato le verifiche previste dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici in merito al possesso dei requisiti generali e speciali da parte di Tribe Communication, tramite la piattaforma Anac Fvoe 2.0 e il Comune di Milano per quanto riguarda la regolarità fiscale. Solo al termine di tali controlli l’aggiudicazione potrà diventare definitiva.
Il valore massimo dell'appalto era di di 390.200 euro Iva esclusa per una durata biennale (rinnovabile). Tribe Communication ha presentato un'offerta con un ribasso del 22%.
La Scala ha motivato l’esecuzione immediata dell’incarico con la necessità di assicurare la continuità delle attività di comunicazione in vista dell’imminente apertura della stagione 2025/2026. Un eventuale ritardo, si legge nella determinazione, avrebbe potuto causare “un significativo pregiudizio all’interesse pubblico” e un “danno di immagine” alla Fondazione, data la rilevanza nazionale e internazionale dell’istituzione.