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03/08/2023
di Simone Freddi

Corporate storytelling: BEA e Dalk uniscono le forze e puntano ai 3 milioni di fatturato per il 2023

La società fondata da Bardazzi e Ippolito sale al 51% del capitale sociale della Dalk di Guadagni e Ghisletti per crescere insieme. Obiettivo: offrire alle imprese il potere di navigare il cambiamento attraverso le storie

Da sinistra: Salvatore Ippolito, Ceo di BEA e predisente di Dalk, e Tommaso Guadagni, Ceo di Dalk

Da sinistra: Salvatore Ippolito, Ceo di BEA e predisente di Dalk, e Tommaso Guadagni, Ceo di Dalk

Si rinsalda sempre di più il sodalizio tra la società di narrazione strategica BEA – Be a Media Company, fondata da Marco Bardazzi e Salvatore Ippolito nel 2021 (e che guidano insieme a Corrado Paolucci) e la content factory Dalk, nata nel 2018 da un’idea di Tommaso Guadagni e Daniele Ghisletti.

Dopo oltre due anni di collaborazione, BEA e Dalk hanno deciso di consolidare ulteriormente la loro unione anche sul piano societario, con BEA che è salita al 51% nel capitale di Dalk e una nuova composizione del CdA di quest’ultima che vede Guadagni e Ghisletti affiancare Bardacci, Paolucci e Ippolito.

Alla base dell’operazione, c’è la volontà di rafforzare e potenziare il percorso comune di crescita fondato sulle rispettive competenze: da una parte la vocazione per il corporate storytelling di BEA, che aiuta aziende e istituzioni a comunicare con l’efficacia e la creatività delle media company, dall’altro il Dna data-oriented di Dalk, condito da una lunga esperienza di data journalism e una creatività da esploratori di nuovi linguaggi.

Una sinergia la cui efficacia è confermata dai numeri: come ci ha spiegato Salvatore Ippolito, Ceo di BEA e Presidente di Dalk, il fatturato complessivo di BEA e Dalk nel 2022 ha raggiunto i due milioni di euro e la previsione – ponderata anche sull’andamento del primo semestre - è quella di raggiungere i 3 milioni nel 2023, consolidando così una crescita del 50% entro la fine dell’anno.

Il potere di comunicare attraverso le storie

“Siamo felici di aver riscontrato un così rilevante interesse nel mercato per un progetto in grado di mettere le aziende al centro di percorsi di narrazione”, ha commentato Ippolito. “Desideriamo continuare a svolgere con entusiasmo il nostro ruolo di ‘cantastorie’, di quelle innumerevoli e interessanti storie che le aziende custodiscono e che la condivisione rende di dominio comune. E affrontare questo viaggio in compagnia di Dalk e dei suoi talenti, giovani, competenti, innovativi, rende tutto particolarmente efficace e coerente”. BEA e Dalk possono contare su un team composto da circa 20 persone e in procinto di crescere con nuove posizioni che saranno aperte nel corso del 2023.

Uno degli obiettivi del sodalizio quello di offrire ad aziende e organizzazioni la capacità di navigare il cambiamento attraverso la narrazione d’impresa, comunicando in modo efficace, per esempio, temi ESG, transizioni energetiche e digitali, iniziative dedicate all’inclusività e alla diversity e ogni aspetto legato al purpose profondo di un’azienda. Tra i lavori realizzati insieme, per citarne alcuni, c’è il progetto narrativo per Webuild Milano Est-Ovest composto da storie, video, grafiche e il Brand Film “12 minuti o la storia d’amore più breve del mondo” promosso per il lancio della tratta San Babila-Linate M4 di Milano, con la partecipazione dell’influencer Carlotta Ferlito. Ancora, il web magazine realizzato per il brand Rinascimento lanciato in occasione della sfilata Fall-Winter 23/24. Oggi Bea e Dalk vantano un gran numero di clienti nel loro portfolio come A2A, Terna, Webuild, Campari, Generali, Banca Sella, Intesa Sanpaolo e Gruppo Teddy, a cui si uniscono le partnership progettuali con l'agenzia I Mille (la quale detiene il 51% di BEA, ndr) e la podcast company Chora Media.

Una sinergia naturale

“Vedere Dalk e Bea crescere insieme è bellissimo; la sinergia tra di noi è naturale, crediamo che la narrazione sia diventata un asset fondamentale per le aziende e il mercato attuale riflette perfettamente quest’idea”, dichiara Tommaso Guadagni, Ceo di Dalk. “In un mondo come quello di oggi, infatti, le storie hanno un'importanza sempre più rilevante per tutti gli stakeholders dei nostri clienti. Grazie alla nostra collaborazione riusciamo ad aiutarli a posizionarsi e riconoscersi nelle storie che creiamo per loro con linguaggi differenti dedicati a target differenti".

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