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16/04/2015
di Teresa Nappi

Alberto Mari: «Il Native deve fornire valore aggiunto»

Con la sua piattaforma di content discovery, Outbrain connette brand e utenti grazie a messaggi interessanti che non interrompono l’esperienza dell’utente, ma anzi amplificano engagement e coinvolgimento

Ecco il secondo contributo di Engage alla rassegna di contenuti dedicati al native advertising con interviste ad alcuni protagonisti del settore  (leggi il servizio completo su Engage mag). Questa volta, la parola è data ad Alberto Mari, Country Manager di Outbrain Italia.


Nel corso degli ultimi anni, il fenomeno native ha destato curiosità e sollecitato lo sviluppo di forme sempre nuove di pubblicità integrata con i contenuti. Ma cosa è native oggi? Lo chiediamo ad Alberto Mari, Country Manager di Outbrain Italia. 

«Esistono numerose definizioni di native advertising, ma i parametri comuni e identificativi di questa nuova forma di comunicazione sono, primo, il posizionamento nel contesto della user experience senza interrompere la fruizione dei contenuti; secondo, il rispetto della forma e della funzione della user experience in cui è posizionato. Questo significa – continua il manager – che il native deve avere l’aspetto di un contenuto (forma) e deve svolgere la funzione di un contenuto (ovvero intrattenere l’utente, essere informativo), insomma deve fornire valore aggiunto. In Outbrain ci occupiamo di amplificazione di contenuti attraverso posizionamenti native che rispettano esattamente i criteri indicati sopra».

Quali sono i plus di un progetto di comunicazione sviluppato con queste logiche?

Come detto da Seth Godin, “il native rappresenta una forma di permission marketing”: questo è di per sé una garanzia di efficacia, soprattutto sui media in cui l'interazione con l'utente è molto stretta, come il mobile. In un momento di particolare affollamento pubblicitario, dove i contenuti più interessanti sono a distanza di un solo click, il native consente di mantenere alto l'interesse degli utenti senza interromperli nel momento meno opportuno. Questo aiuta a favorire la costruzione e la crescita del brand trust. Inoltre il content marketing, in particolare, ci consente di agire non solo sul posizionamento ma anche sul messaggio.

In questo quadro, quali sono le specificità della proposta di Outbrain?

Attraverso la piattaforma di content discovery, Outbrain mette in contatto brand e consumatori grazie a messaggi interessanti che non interrompono l’esperienza dell’utente, ma rafforzano il suo engagement. Il contenuto acquisisce valore quando raggiunge una nuova audience. Per questo Outbrain offre anche strumenti di amplificazione di contenuti che garantiscono risultati: dalla generazione di nuova audience, all’incremento di visite e conversioni fino a mostrare un brand lift positivo. Grazie ad accordi commerciali con editori premium in tutto il mondo, Outbrain è in grado di mostrare i contenuti dei brand in posizione editoriale sulle testate più autorevoli. Non solo, gli algoritmi di profilazione per interesse fanno sì che ogni contenuto suggerito appaia solamente a utenti realmente interessati, a prescindere da quale pagina stiano visitando in quel momento. La chiave del successo della soluzione Outbrain è che permette di raggiungere un pubblico coinvolto, interessato, di alta qualità nel momento in cui si trova in modalità di fruizione di contenuto e senza dipendere da uno specifico motore di ricerca o da una piattaforma social. C'è un obiettivo preciso nel creare una strategia di content marketing di successo: che sia capace di generare popolarità.

Come si compone il vostro network in generale? E nel nostro Paese, chi sono i vostri partner?

Le partnership con gli editori Premium sono un punto di forza fondamentale della nostra azienda. Con Outbrain, è possibile collocare link a contenuti sui più grandi e autorevoli siti di editori presenti sul web, tra cui CNN.com, Slate ed ESPN - con cui abbiamo annunciato un’estensione della partnership per tutte le piattaforme digitali lo scorso 27 marzo -. Nel nostro network italiano vi sono partner come RCS, Milano Finanza, Il Fatto Quotidiano, Yahoo, Citinews, Gossip.it, Blogo, Corriere dello Sport, Giallozafferano, Lettera43, Mtv, Tutto Sport, Banzai, Tom's Hardware, Citynews e molti altri che ci permettono di raggiungere una reach del 71% della popolazione italiana online (fonte: comScore Global Gennaio 2015, ndr).

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