05/11/2014
di Teresa Nappi

Alberto Mari, Outbrain Italia: «Amplificatori di contenuti, anche di brand»

La struttura riconosce nel native la capacità di portare all'audience giusta l’attività di content marketing degli spender. Un sistema premiante, su cui si prepara anche a fare education

In-feed, Paid Search, Recommendation Widget. Sono alcuni dei formati individuati da IAB come maggiormente rappresentativi della pubblicità nativa, un mercato che in USA quest'anno si stima arriverà a toccare un valore complessivo di 2,85 miliardi di dollari.

In attesa di capire meglio i contorni del fenomeno in Italia, su Engage mag 26-27 abbiamo fatto il punto su come tale forma di comunicazione sta prendendo piede nel nostro Paese, raccogliendo i pareri dei protagonisi del settore intorno a questo tema.

La parola ad Alberto Mari, country manager di Outbrain Italia.


La moltiplicazione dei canali ha inevitabilmente prodotto una frammentazione nell'attenzione dell’utente, ora molto più selettiva e difficile da catturare. «Soltanto i brand in grado di costruire contenuti editoriali di qualità, potranno guadagnarsi tale attenzione che, altrimenti, verrà dedicata ad altri contenuti interessanti che si trovano alla distanza di un click». Parte da qui il commento sul native advertising di Alberto Mari, country manager di Outbrain Italia, che ancora spiega: «Detto questo è facile comprendere come diventi importante creare contenuti di valore, che non interrompano l'esperienza di lettura e che risultino interessanti per il consumatore. E il native ci consente di fare proprio questo».

Con il manager entriamo più nel dettaglio di una visione che sta facendo anche scuola.

Quali sono le forme di native adv maggiormente premianti?

«Nella sua classifica, IAB contempla diverse forme di native adv. Tra queste le più popolari sono gli "in-feed" dei social network come Facebook e Twitter, i "paid search" dei motori di ricerca Google e Yahoo per esempio, e i "content recommendation widget" tra cui quello di Outbrain che in questo settore è stata pioniera e che ha introdotto nel mercato sin dal 2006. La chiave del successo della soluzione Outbrain è che permette di raggiungere l'audience interessata al messaggio del brand ovunque si trovi senza dipendere da uno specifico motore di ricerca o da una piattaforma social».

Come si articola dunque la vostra offerta in questo senso?

«Le partnership con gli editori premium sono il punto cardine della nostra azienda: lavoriamo con i principali editori online sia in Italia che all’estero. Nel nostro network italiano vi sono partner come Italiaonline, Banzai, Tom's Hardware, Citynews e molti altri che ci permettono di raggiungere una reach del 67,6% della popolazione italiana online (fonte comScore settembre 2014, ndr). Attraverso la piattaforma di content discovery, Outbrain mette in contatto brand e consumatori grazie a messaggi di valore che non interrompono l’esperienza di fruizione, ma rafforzano il suo coinvolgimento. A questo Outbrain aggiunge anche strumenti di amplificazione di contenuti presso la giusta audience».

Quanto vale secondo lei il native in Italia e come si svilupperà in futuro?

«Non esistono ancora dati certi per il mercato italiano. Però, laddove esiste un grado di maturità del mercato dell’online advertising più avanzato del nostro, le considerazioni sul Native adv sono positive. Per esempio, secondo un benchmark study condotto in USA da 614 Group, il 69% dei marketer ritiene che il Native adv sia uno strumento di valore, il 22% ritiene che il Native sia il futuro del marketing».

Outbrain si è già distinta per attività di education/awareness. Avete in programma qualcosa con focus sul Native adv?

«Stiamo lavorando in collaborazione con le principali agenzie di comunicazione per migliorare l'awareness sul tema: prevediamo di realizzare workshop itineranti per spiegare che cos'è e come funziona. Inoltre terremo un workshop a IAB Forum su “Branded Content e Native Advertising” nel pomeriggio della prima giornata dell’evento (25 novembre, ndr)».

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI