10/11/2020
di Andrea Di Domenico

Amazon, nuove accuse dell’Antitrust UE per l’uso dei dati

Secondo la Commissione europea il colosso dell'ecommerce "usa i dati dei rivenditori per favorire i suoi prodotti"

Amazon è di nuovo nel mirino dell'Antitrust UE. Secondo Bruxelles il colosso dell’e-commerce avrebbe, infatti, abusato della sua posizione dominante, utilizzando l’immensa mole di dati sugli utenti di cui dispone per avvantaggiarsi sui rivenditori più piccoli.

Nello specifico, le accuse lanciate dalla commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager nei confronti dell’azienda di Jeff Bezos sono due. L’Unione ha infatti avviato due distinte procedure, la prima per violazione delle regole sulla concorrenza nei confronti di Amazon che "si avvantaggia sistematicamente dei dati di venditori indipendenti", che operano tramite la sua piattaforma. La seconda indagine riguarda invece il "possibile trattamento preferenziale delle proprie offerte e di quelle che usino i servizi di consegna e logistica del gruppo".

Bruxelles, precisa Teleborsa, ha inviato una comunicazione formale di addebiti a Amazon, primo passo verso una possibile procedura sanzionatoria e che mette ora la società interessata in condizioni di fornire elementi. Secondo l'Antitrust comunitario Amazon fa sia da venditore diretto che da operatore di una piattaforma di vendite online per venditori terzi con i quali, tuttavia, anche in concorrenza diretta. In quest’ambito ha accesso ai dati di terze parti, come sul numero di ordini, i beni spediti, il fatturato, il numero di pagine visitate alle loro offerte e sui reclami degli utenti. "Le indagini preliminari - si legge - mostrano che grandi quantitativi di dati non pubblici dei venditori sono disponibili agli addetti del business di vendite di Amazon, che possono utilizzarli per ricalibrare le offerte e fare decisioni strategiche".

La nuova indagine annunciata dalla Commissione riguarda il servizio a pagamento Amazon Prime e in particolare la "Buy Box" a cui viene associata la relativa dicitura sul portale del gruppo. Il sospetto dell'autorità UE è che anche in questo caso "favorisca le proprie offerte e le offerte che utilizzano i servizi di logistica e consegna di Amazon". In particolare, l'Ue verificherà i criteri utilizzati da Amazon per selezionare i "vincitori" della "Buy Box" e di coloro a cui è consentito di offrire beni agli utenti di Prime, in base al programma fedeltà di Amazon.

"Dobbiamo assicurare che il ruolo dalle di piattaforme con potere di mercato, come Amazon, non distorca la concorrenza", ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager in conferenza stampa.

La replica di Amazon all'Antitrust

 Amazon ha replicato immediatamente, dicendosi «in disaccordo con le affermazioni preliminari della Commissione europea», riporta online il Corriere Economia. L’azienda sostiene di rappresentare «meno dell’1% del mercato al dettaglio globale, e ci sono rivenditori più grandi in ogni Paese in cui operiamo». «Nessuna azienda», sottolinea la società «si preoccupa più delle piccole imprese o ha fatto di più per supportarle negli ultimi due decenni di Amazon. Ci sono più di 150.000 aziende europee che vendono attraverso i nostri negozi che generano decine di miliardi di euro di ricavi ogni anno e hanno creato centinaia di migliaia di posti di lavoro».

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