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05/01/2023
di Teresa Nappi

L'UE sanziona Meta: multe per un totale di 390 milioni di euro per violazione del Gdpr

La Data Protection Commission (DPC) irlandese ha stabilito un'ammenda da 210 milioni di euro a carico di Facebook e una di 180 milioni di euro a carico di Instagram. Il colosso di Zuckerberg pronto al ricorso

Mark Zuckerberg

Mark Zuckerberg

Nuove sanzioni per Meta in Europa. La Data Protection Commission (DPC) irlandese, che ha agito su richiesta dell’Unione Europea, ha stabilito una multa da 210 milioni di euro a carico di Facebook e una di 180 milioni di euro a carico di Instagram per violazioni del Gdpr.

Un totale di 390 milioni di euro (pari a 414 milioni di dollari) di multa per il colosso di Mark Zuckerberg.

L’indagine che ha portato alle sanzioni ha preso il via in seguito a due reclami presentati in Austria e in Belgio il 25 maggio 2018, data di entrata in vigore del regolamento Ue sul trattamento dei dati personali.

Secondo la Commissione irlandese, Meta avrebbe violato gli obblighi di trasparenza e avrebbe adottato una base giuridica non corretta nel trattamento dei dati personali degli utenti ai fini pubblicitari.

In particolare, l’accusa mossa a Meta è quella di non essere stata sufficientemente chiara quando, in concomitanza con l’entrata in vigore del Gdpr (2018), ha modificato i suoi termini e condizioni, obbligando di fatto gli utenti ad accettare la pubblicità personalizzata per continuare a usare i servizi.

Contestualmente all’ufficializzazione delle sanzioni, l’autorità ha anche chiesto a Meta di uniformare le sue pratiche alle norme dell’Unione europea entro 3 mesi.

La risposta di Meta

Non si è fatta attendere la risposta di Meta che, attraverso un comunicato, ha dichiarato di trovare illegittime le accuse e che è intenzionata a fare ricorso: “Crediamo fermamente che il nostro approccio rispetti il Gdpr e siamo quindi delusi da queste decisioni e intendiamo appellarci sia alla sostanza delle sentenze che alle multe”, recita la nota.

In ogni caso, chiarisce l’azienda, le decisioni dell’autorità irlandese “non impediscono la pubblicità personalizzata sulla nostra piattaforma. Le decisioni riguardano solo la base giuridica utilizzata da Meta per offrire determinate pubblicità. Gli inserzionisti possono continuare a utilizzare le nostre piattaforme per raggiungere potenziali clienti, far crescere la loro attività e creare nuovi mercati”.

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