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14/01/2022
di Caterina Varpi

Audio: nasce WeVoz, il nuovo social network della voce made in Italy

Il servizio arricchisce l’efficacia del testo con la comodità dell’audio

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WeVoz, start up italiana siciliana con sede a Termini Imerese specializzata in vocal content, ha lanciato sul mercato un nuovo social network made in Italy interamente dedicato alla voce (wevoz.com).

La piattaforma online è accessibile da tutti i browser e anticipa il lancio di una app. Si tratta di un servizio gratuito di social networking che arricchisce l’efficacia del testo con la comodità dell’audio per offrire all’utente un’esperienza interattiva, innovativa e screenless, spiega la nota stampa. In questa fase, non è prevista la presenza di pubblicità.

Con un’impostazione grafica chiara, WeVoz si presenta con una struttura essenziale che offre contenuti diretti e accessibili da parte di tutti gli utenti. È un "Twitter della voce", come viene descritto nella nota, in cui la community può interagire tramite i “voz”, contenuti vocali di breve durata che scorrono nella timeline tramite un player automatico. Il sistema consente la riproduzione continua dei contenuti offrendo all’utente la possibilità di essere social senza utilizzare lo schermo e svolgendo altre attività.


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WeVoz è dotato di una propria tecnologia ‘speech to text’, che consente di trascrivere simultaneamente il messaggio audio. Inoltre, tramite l'utilizzo di tag, i contenuti dei singoli messaggi audio possono essere indicizzati e selezionati attraverso dei filtri di ricerca. 

Gli elementi distintivi di questo nuovo social sono contenuti nel nome: WeVoz è l’unione della parola inglese “We”, «noi» inteso come comunità di persone, con la parola spagnola “Voz”, «voce», racconta il comunicato.

I contenuti sono categorizzati attraverso un sistema a semaforo: il colore verde caratterizza i voz accessibili a tutti, il giallo segnala i contenuti moderatamente delicati mentre il rosso quelli molto sensibili, non adatti ai minori di 18anni. In quest’ultimo caso i messaggi non possono essere né ascoltati né letti senza l’autorizzazione dell’utente.

“WeVoz è un nuovo modo di essere social, di comunicare e relazionarsi con gli altri in maniera sana senza dover restare incollato ad uno schermo - spiegano i creatori -. È il primo social che mette la vita dell’utente al centro dell’intero progetto e guarda alla community come obiettivo piuttosto che come strumento. Qui ci si può esprimere liberamente e interagire con una community autentica: a differenza di altri social network, su WeVoz non è l’algoritmo ad incidere sulla viralità di un contenuto ma gli stessi utenti che premiano i voz più apprezzati. Tutto questo senza rinunciare alla classica esperienza d’uso della lettura del testo, anche per permettere di “skippare” i contenuti non desiderati prima ancora di ascoltarli. Siamo solo alla prima release di una piattaforma unica nel panorama digital, un progetto ambizioso che nel 2022 coinvolgerà vozzer, creators, aziende e utenti di tutte le età”.


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L'audio, un settore in crescita

Per 8 italiani su 10 l’immediatezza dell’audio, l’intimità e la praticità di questo formato sono caratteristiche uniche che proietteranno sempre di più i contenuti vocali al centro della comunicazione digitale. È quanto emerge da un sondaggio di WeVoz.

L’indagine ha coinvolto più di 1200 cittadini iscritti ad almeno un social network: si va dagli utenti giovanissimi, la cosiddetta ‘generazione Z’, fino a quelli più maturi. 

Dalla ricerca emergono alcune indicazioni utili per capire come sta evolvendo la vita digitale degli utenti: sebbene il 61% degli intervistati dichiari di ricorrere oggi maggiormente al formato di testo per esprimersi e comunicare, 9 utenti su 10 preferirebbero poterlo fare via audio per la chiarezza, l’emozione e l’intimità che riportano come punti di forza della voce. Per due utenti su tre, infatti, la voce ha meno possibilità di essere fraintesa ed è vantaggiosa in un’ottica di esperienza quotidiana perché ascoltare o registrare un audio lascia liberi di svolgere contemporaneamente altre attività. Questo bisogno di staccarsi dallo schermo trova riscontro nella fruizione dei video già radicata nell’esperienza degli utenti: il 72% degli intervistati dichiara di ricorrere con una discreta frequenza al solo ascolto, rinunciando all’utilizzo del display. L’obbligo di osservare lo schermo, in definitiva, è vissuto come limite da un italiano su quattro che vorrebbe, invece, dialogare via social media mentre si dedica ad altro.

Significativo anche il dato relativo alla preferenza tra il testo, le immagini e l’audio: la voce è lo strumento di comunicazione, tra tutti, ritenuto irrinunciabile per il 69% degli intervistati. Il risultato addirittura si innalza fino ad oltre il 79% alla domanda circa il ruolo imprescindibile della voce nella comunicazione del futuro.

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