di Alessandra La Rosa

YouTube non supporterà più i pixel terzi per la misurazione della pubblicità

Le società specializzate dovranno utilizzare lo strumento Ads Data Hub di Google per analytics e attribuzione delle campagne sulla piattaforma

YouTube non supporterà più i pixel terzi per le misurazioni della pubblicità

Arrivano cambiamenti sul fronte delle misurazioni terze su YouTube. In linea con la tabella di marcia ufficializzata sulle sue pagine di assistenza, YouTube ha smesso di supportare l’utilizzo di pixel di terze parti per la misurazione della pubblicità. Le società esterne che vorranno verificare le performance delle campagne sulla piattaforma (ad esempio Comscore, DoubleVerify, Kantar, IAS, Nielsen e Moat) dovranno utilizzare lo strumento Ads Data Hub di Google.

Si conclude così un processo avviato nel 2017, quando Big G aveva annunciato che non avrebbe più supportato cookie e pixel terzi sulla sua piattaforma video, e aveva introdotto Ads Data Hub come strumento di riferimento per le misurazioni della pubblicità su YouTube. Da allora, Google ha lavorato con alcune delle principali società di misurazioni (come appunto Nielsen, Comscore, DoubleVerify, Kantar e IAS) per aiutarle a far migrare i loro servizi ad Ads Data Hub.

Adesso che la migrazione è completata, i pixel terzi non saranno più utilizzabili e ADH diventerà il prodotto di riferimento per le misurazioni su YouTube a livello di reach, brand lift, viewability e altre metriche pubblicitarie.


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Cos'è Ads Data Hub

ADH è una "data clean room", ossia un servizio di condivisione di dati aggregati, che consente di effettuare misurazioni e verificare l’attribuzione delle campagne a livello cross-device, raccogliendo informazioni aggregate a livello di gruppi di utenti e incrociandole con quelli provenienti da altre piattaforme Google.

Uno strumento sicuro per la privacy che però ha fatto più volte storcere il naso ai player del mercato in quanto i dati che utilizza non possono essere esportati all'esterno del perimetro di Google, e dunque verificati in maniera indipendente. Una questione - quella della non verificabilità di dati e modelli forniti - che rimane aperta nonostante ADH abbia recentemente ottenuto la certificazione del Media Rating Council sulla bontà del suo funzionamento a livello di filtraggio anti-frode e misurazione della viewability (è la prima data clean room ad ottenerla).

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