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di Andrea Di Domenico

L’impegno di Google su Privacy Sandbox: “Nessun trattamento preferenziale per i nostri prodotti”

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Nell’ambito dello sviluppo e dell’implementazione di Privacy Sandbox, ossia il “pacchetto” di nuovi strumenti per il targeting pubblicitario sviluppato da Google per l’era post-cookie, non verrà generato “nessun trattamento preferenziale” nel modo in cui saranno trattati i dati degli utenti da parte dei prodotti pubblicitari della stessa Google.

E’ quanto scrive Google annunciando pubblicamente una serie di impegni riguardanti lo sviluppo negli anni a venire di Privacy Sandbox, che sono stati sottoposti all'Autorità per la concorrenza e il mercato del Regno Unito (CMA). Tali impegni sono attualmente al vaglio di una commissione pubblica al fine di diventare giuridicamente rilevanti e, qualora avallati, saranno adottati da Google a livello globale.

Oltre a promettere di mantenere “un dialogo aperto e costruttivo con il CMA e l'intero settore” nello sviluppo futuro di Privacy Sandbox, in particolare “sulle scadenze, sulle modifiche e sui test relativi allo sviluppo delle proposte”, per questi prodotti, Google si è inoltre impegnata a non produrre “nessun vantaggio in termini di dati” per i prodotti pubblicitari di Google.

Google non supporterà soluzioni di ID

In particolare, Google ha confermato di non voler sviluppare alcun identificatore alternativo ai cookie, così come ha ribadito l'intenzione di non offrire supporto alle varie soluzioni di questo tipo in sviluppo nel mercato. “Abbiamo detto chiaramente che una volta eliminati gradualmente i cookie di terze parti, non creeremo identificatori alternativi per tracciare le attività delle persone mentre navigano sul Web, né utilizzeremo tali identificatori nei nostri prodotti”, scrive Oliver Bethell, Direttore Legal di Google, sul blog aziendale.  

A partire da questo principio, continua Bethell “con il nostro impegno vogliamo confermare che una volta eliminati gradualmente i cookie di terze parti, i nostri prodotti pubblicitari non accederanno alla cronologia sincronizzata di navigazione su Chrome – né ai dati di altri prodotti Google usati dagli utenti – per mostrare alle persone annunci specifici, oppure per misurarne l’efficacia, in ogni sito web”.

Inoltre, i prodotti pubblicitari di Google non accederanno agli account Google Analytics dei publisher, per il tracciamento a fini pubblicitari di targeting e misurazione sui nostri siti, come per esempio la Ricerca Google.

“Seguiremo le stesse regole a cui sono soggetti tutti, perché crediamo nei valori della competizione e del merito - sottolinea Bethell - I nostri impegni chiariscono che, man mano che le proposte di Privacy Sandbox verranno sviluppate e implementate, tale lavoro non darà un trattamento preferenziale ai prodotti pubblicitari di Google o ai siti di Google”.

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