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Roblox, la piattaforma globale che permette di creare mondi virtuali in un universo dedicato al gaming, annuncia una serie di regole volte a normalizzare la pubblicità sui suoi spazi.
La mossa arriva a seguito della crescente popolarità della piattaforma, e del conseguente interesse che sempre più aziende hanno sui suoi “mondi” come spazi per creare negozi virtuali, esperienze di brand o per inserire pubblicità in-game.
Proprio per mettere ordine alle varie iniziative di comunicazione inserite dagli sviluppatori all’interno della piattaforma, Roblox ha annunciato alcune importanti regole, a partire dalla definizione di “pubblicità” sulla piattaforma. Con questa parola, Roblox considera ogni tipo di contenuto all’interno del suo metaverso progettato per promuovere un prodotto o servizio esterno a Roblox, il che implica che sotto questo cappello andranno anche le tante attivazioni di brand attualmente presenti sulla piattaforma.
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Ciò che ricade sotto questa definizione sarà soggetto a una serie di limitazioni. Ad esempio non saranno permesse pubblicità rivolte a bambini sotto i 13 anni: un pubblico molto importante per Roblox, pari a circa la metà dei suoi 58,5 milioni di utenti secondo i dati rilasciati in passato dalla stessa società. Un’altra regola sarà l’impossibilità di portare gli utenti, attraverso gli annunci, al di fuori della piattaforma su siti terzi.
Il lancio di queste novità arriva in un momento in cui Roblox sta mettendo ordine in vari modi alla sua offerta pubblicitaria. Attualmente è in beta la realizzazione di un ad server ufficiale della società disponibile per i brand, mentre nel frattempo molta della pubblicità presente sulla piattaforma è basata su accordi terzi con gli sviluppatori e da contenuti costruiti dagli stessi brand. Roblox sarebbe anche al lavoro per determinare le modalità più adatte per misurare la pubblicità sui suoi mondi, a livello di viewability, performance e best practice.