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29/10/2021
di Caterina Varpi

Roba da Donne lancia un nuovo format video con Adriana Spink: beauty e bellezza senza stereotipi

Si chiama “Bella Forte” il progetto della beauty blogger che, in ogni puntata, ospita una persona dalla storia significativa

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Bella Forte è il nome del nuovo progetto della testata dedicata alle tematiche di empowerment e inclusione Roba da Donne che vede come protagonista Adriana Spink. La beauty expert, che ha all’attivo numerose collaborazioni con brand internazionali del mondo beauty, nonché volto di spot televisivi di settore, seguitissima su YouTube e su altri canali social, appare in una serie di video-interviste a ospiti che, di puntata in puntata, porteranno le loro storie e idee di vera bellezza.

“Come un po’ tutte e tutti anche io, per molto tempo, ho pensato che bellezza fosse rispondere a una serie di stereotipi: pelle liscia, capelli lucenti, trucco sempre impeccabile, giusto per citarne alcuni… Poi per fortuna ho capito: ogni stereotipo è una gabbia (sempre!), di cui è meglio liberarsi”: sono le parole con cui Adriana Spink introduce il progetto, realizzato con il magazine inclusivo edito da Media Prime da anni in prima linea nella definizione di un nuovo concept di femminile online oltre gli stereotipi.

La puntata pilota è stata realizzata insieme a Valeria Montagnoli, dermatiteatopicadiary su Instagram, laureanda in Giurisprudenza e a breve specializzanda in Mediazione Familiare, che da sempre convive con una forma aggressiva di dermatite atopica. Le interviste di Bella Forte, diffuse tramite i canali social di Roba da Donne e Adriana Spink, hanno come comune denominatore il fatto di essere storie di emancipazione da uno o più stereotipi di bellezza che l’ospite avrebbe mancato, secondo cliché e diktat sociali, per i motivi più diversi.

In questo senso, le protagoniste delle interviste di Adriana Spink sono donne con concetti di bellezza così alternativi da raccogliere lo stigma della società o donne con corpi non conformi e/o con cui sono entrate a lungo in conflitto: tra le altre cose per disabilità, dimensione, colore, identità di genere o, appunto, per patologie (della pelle, come nel caso di Montagnoli, o di altra tipologia: ad esempio, alopecia, vitiligine, cancro, anoressia, bulimia, dismorfismo).

Trattasi in ogni caso di storie che, a partire da vissuti non sempre facili, spesso martoriati da episodi di bullismo o salute mentale, si sono evolute in prese di coscienza individuali che, grazie a Bella Forte, ci si augura possano diventare collettive e liberare altre voci: “Non si tratta di aspirare a essere eroine, né di essere forti a tutti i costi - precisa Adriana Spink -: si tratta semmai, come dice Valeria Montagnoli nella prima puntata, di imparare ad amarsi e riconoscere che la perfezione che ci è richiesta non solo è impossibile, ma che sono proprio i nostri percorsi diversi a permetterci di trovare la nostra personale bellezza, sempre unica e mai uguale”.

Secondo il format, prima dell’intervista Adriana Spink condivide con l’ospite di turno anche il momento della beauty routine, del make up e dell’hair style per confrontarsi sui valori emotivi ad esso annessi, ma anche su specifiche esigenze di beauty routine di cui si parla poco, al fine di entrare nel merito di consigli pratici, prodotti specifici e condivisione di know how con le community di Roba da Donne e della beauty blogger.

Secondo l’analisi di Massimo Sommella, Head of branded content di Media Prime: “Negli ultimi anni, la coscienza collettiva della necessità di una nuova comunicazione più equa e ispirata ai valori dell’empowerment e dell’inclusione ha imposto a giornali, pubblicità, media in generale e brand di dare precise risposte e creare nuovi modelli (o, comunque, abbattere i limiti imposti da quelli passati). In questo contesto, il beauty è stato forse il segmento di mercato che ha fatto più fatica a rispondere a queste istanze imprescindibili in modo concreto, convincente, senza retorica e senza snaturare se stesso. Il progetto Bella Forte, grazie alla competenza di Adriana Spink in ambito beauty e a quella di Roba da Donne nella comunicazione inclusiva, mira a creare un format in grado di dare valore, autenticità e dignità alle singole storie di bellezza e al concetto stesso di beauty, che storicamente ha dato supporto e spesso anticipato le più grandi rivoluzioni sociali”.

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