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03/12/2021
di Lorenzo Mosciatti

Moving Up svela i suoi nuovi servizi per supportare gli editori nel mondo digitale

Il punto con il Ceo Giovanni Alessi sulle strategie dell'hub tecnologico e commerciale che fornisce servizi di monetizzazione di inventory pubblicitarie e di consulenza ai publisher

Giovanni Alessi, Ceo di Moving Up

Giovanni Alessi, Ceo di Moving Up

«Anche nel comparto dell’editoria digitale l’attuale pandemia ha determinato una notevole accelerazione a quel processo di digital transformation che negli ultimi anni ha consentito di far migrare gran parte degli utenti dai vecchi modelli di fruizione fisica dei contenuti verso quelli offerti attraverso la multicanalità del nuovo media digitale». È quanto afferma Giovanni Alessi, Ceo di Moving Up, hub tecnologico e commerciale che fornisce servizi di monetizzazione di inventory pubblicitarie e di consulenza ai publisher, intervistato in esclusiva da Engage.

Giovanni, qual è la tua visione del mercato dell’editoria digitale?

Quello che osserviamo è un mercato in costante crescita e trasformazione caratterizzato da un percorso in cui sia i publisher sia gli utenti, secondo il nuovo modello della co-creation, stanno determinando quelli che saranno i nuovi modelli di fruizione dei contenuti che saranno utilizzati nel decennio 2020/2030.

Per quanto riguarda il rapporto tra editore e concessionaria il modello variabile a revenue share rimane ancora quello vincente in quanto, se improntato sulla base di un rapporto di assoluta trasparenza, permette al publisher di cogliere pienamente i benefici di un mercato in crescita. Un mercato in cui i produttori di contenuti qualitativi, focalizzati sugli interessi degli utenti, potranno continuare ad ampliare le loro quote rispetto ai tradizionali canali di distribuzione generalisti.

In tale contesto è probabile che nei prossimi anni si assista ad una nuova fase in cui gli utenti, frastornati dall’enorme offerta di contenuti online, cominceranno ad avviare dei processi di selezione e di ottimizzazione qualitativa delle loro esperienze digitali.

Nel corso di quest’ultimo anno i publisher hanno visto crescere i loro RPM che sono tornati ad un livello pre-pandemia. In tale ambito gli editori che hanno gestito i rapporti con le proprie concessionarie secondo modelli di remunerazione variabile, piuttosto che con valorizzazioni a minimo garantito, hanno avuto grande beneficio dall’attuale crescita del mercato. 

A maggio avete annunciato una riorganizzazione delle attività societarie. Cos’è accaduto in questi mesi?

Le direttrici di sviluppo che dall’inizio dell’anno abbiamo seguito sono tre: un rinnovato focus sui nostri editori storici, sia in termini di ottimizzazione tecniche sia di consulenza editoriali; una continua ricerca di nuovi creator qualitativi che producono contenuti integrabili alla nostra offerta commerciale, editori da poter supportare nel processo di digital transformation e di sviluppo; infine, un'ulteriore spinta a quei processi di ricerca e di crescita professionale che guardano sia alle competenze interne che all’integrazione con altri partner commerciali e tecnologici.

Al fine di promuovere tali processi, abbiamo dovuto ragionare in logica scalabile, implementando o sviluppando nuove tecnologie self-service con cui migliorare sia la UX della nostra piattaforma sia le sue performance. Tra le principali innovazioni introdotte evidenzio: il nuovo sistema di tagging TagSour, uno strumento tecnologico e commerciale che consente di gestire tutte le ad operations all’interno di un unico tag in pagina, nato dalla partnership strategica con la nostra tech company CodeSour; la partnership con Digitrend, con cui abbiamo fornito agli editori del nostro network un servizio premium, rivolto all’ ottimizzazione della SPO pubblicitaria, del CMS editoriale, delle strategie S.E.M. e S.M.M. e dei processi operativi interni alle redazioni; lo sviluppo di una nuova offerta Hyperlocal con la quale pianifichiamo in Sicilia delle campagne web gelocalizzate utilizzando una delle principali inventory digitali presenti in quel territorio secondo un modello che ci ha permesso di ottenere dei conversion rate rilevanti.

Tali risultati sono stati conseguiti anche grazie al sostanziale supporto fornito da Gruppo Alessi Pubblicità di cui facciamo parte e che in questi ultimi anni ci ha messo a disposizione considerevoli risorse tecniche, professionali e finanziarie.

Ci sono particolari sviluppi in vista lato azienda?

Sì, dopo aver lanciato a settembre il nostro rebranding, rinnovando il logo, la nostra immagine e il sito internet, stiamo intervenendo sulla piattaforma tecnologica che gestisce i nostri servizi di monetizzazione. L’obiettivo è quello di fornire ai nostri publisher, entro fine anno, un’interfaccia adeguata e in linea con le necessità degli editori che possa permettere una migliore comprensione degli insight. 

Insieme continueremo a stimolare e supportare i nostri editori affinché, anche grazie al nostro supporto, si liberino dalle attività di ricerca e sviluppo, tecniche e relative alla monetizzazione, e si concentrino sul loro “core business”, vale a dire la produzione di contenuti di qualità. 

Sul fronte della value proposition, cosa contraddistingue Moving Up

Moving Up è un Digital Hub che si propone di connettere i publisher con tutte le migliori soluzioni tecniche e commerciali presenti sul mercato. Non disponendo di una nostra inventory proprietaria, destiniamo ogni nostra risorsa al fine di supportare gli editori che commercializziamo. Il tutto secondo un servizio garantito dalla competenza, serietà ed affidabilità di un gruppo che è presente nel comparto della pubblicità da circa 70 anni.

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