MFE-MediaForEurope chiude il primo trimestre del 2022 con ricavi in crescita del 3,2%, un utile in calo a 2,7 milioni di euro e conferma la guidance annuale con una stima di incremento dei ricavi pubblicitari dell'1%. Risultati positivi ma più bassi delle attese del mercato, tanto che MFE apre le contrattazioni in Borsa con valori in ribasso.
Il fatturato netto del gruppo ha raggiunto nei tre mesi i 654,3 milioni di euro: i ricavi in Italia sono saliti a 466,3 milioni rispetto ai 450,2 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, in Spagna a 188,0 milioni rispetto ai 184 milioni del 2021. Decisivo il buon andamento dei ricavi pubblicitari lordi in entrambi i mercati: in Italia hanno raggiunto i 460,9 milioni di euro (+2%), mentre in Spagna sono saliti a 175,1 milioni (+2,4%).
Il risultato netto consolidato è positivo per 2,7 milioni di euro, in forte diminuzione rispetto ai 52,5 milioni dello stesso trimestre del 2021. L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo è pari a 719,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 869,2 milioni di fine 2021. I costi operativi complessivi consolidati sono stati di 639 milioni di euro, in crescita rispetto ai 566,3 milioni del primo trimestre 2021.
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MFE ha confermato l'obiettivo di conseguire per l'esercizio 2022 risultati economici e un free cash flow positivi, costi operativi per 1,8 miliardi e un incremento dei ricavi pubblicitari a fine anno dell'1%. Se le incertezze attuali determinate alla crisi ucraina portassero ad una frenata della pubblicità, ha detto il Cfo Marco Giordani agli analisti, «abbiamo spazio per ridurre i costi fino al 3%» rispetto a quanto messo a budegt. «Ci aspettiamo che la pubblicità del primo semestre sia in territorio positivo in Italia», ha quindi annunciato Matteo Cardani, general marketing manager della concessionaria Publitalia.
Il gruppo afferma che la raccolta pubblicitaria di MFE in Italia, dopo un +2% nel primo trimestre 2022, ha mantenuto un trend positivo anche nei primi quattro mesi dell'anno. "Per il momento, non sono si sono registrati da parte degli inserzionisti richieste di cancellazione nelle campagne già pianificate", si legge nel documento. In Spagna, invece, la controllata Mediaset Espana, dopo un avvio positivo nel primo trimestre , si trova ad affrontare un confronto più difficile ad aprile, mese nel quale il mercato pubblicitario ha registrato un calo a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2021.