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13/05/2020

Mediaset, ricavi in calo del 5% nel Q1. Pubblicità a -39% con il lockdown

Pesa sui conti del gruppo di Cologno la crisi del Coronavirus anche se, secondo Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, «il peggio è alle spalle»

Mediaset chiude i primi tre mesi dell’anno con ricavi in calo del 5% a 682,1 milioni di euro e con utile netto consolidato di 14,6 milioni di euro, in diminuzione di circa il 60% rispetto ai 36,7 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2019. In Italia il fatturato è stato pari a 452,4 milioni, mentre in Spagna è salito a 229,8 milioni. I ricavi, spiega la società nella nota di bilancio, sono influenzati in entrambi i paesi dal sensibile rallentamento del mercato pubblicitario iniziato nel mese di marzo a causa del Coronavirus. Nel dettaglio, in Italia, i ricavi pubblicitari televisivi lordi erano cresciuti fino a febbraio del 2,1% rispetto al 2019, mentre considerando anche marzo il trimestre si è chiuso a quota 427,5 milioni rispetto ai 483,6 milioni dei primi tre mesi 2019. In Spagna i ricavi pubblicitari si sono attestati a 202,8 milioni rispetto ai 223,7 milioni dell’esercizio precedente. Nelle settimane del lockdown, dal 23 febbraio al 9 maggio, ha detto Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, rispondendo alle domande degli analisti, la raccolta pubblicitaria di Mediaset è scesa di circa il 39% rispetto alle stesse settimane del 2019. Secondo il manager, l’impatto negativo del Coronavirus sull’andamento della pubblicità potrebbe però ora essere alle spalle. Interpellato in merito all’investimento effettuato da Kkr sulla partecipata ProsiebenSat (il fondo di private equityè entrato con il 5,2% nel broadcaster tedesco), il cfo di Mediaset, Marco Giordani, ha spiegato di non avere “nulla da dire. Siamo felici di questo investimento, poiché Kkr è un investitore estremamente professionale, che conosce molto bene sia il mercato tedesco sia l’azienda. Evidentemente hanno giudicato positivamente la nostra decisione presa un anno fa”, quando Mediaset ha iniziato ad investire nel broadcaster tedesco arrivando a detenere il 24,2% del capitale e diventandone così l’azionista di riferimento. Sul fronte del progetto MediaForEurope, ha detto ancora Giordani, “ci aspettiamo qualcosa a maggio. Quando arriverà il via libera della Corte spagnola possiamo completare l'operazione in 15-20 giorni". La nascita di MFE è infatti bloccata dallo stop decretato dal Tribunale di Madrid contro cui Mediaset ha fatto appello. "Al momento i tribunali spagnoli sono ancora chiusi", ha detto Giordani, ricordando che la decisione era inizialmente prevista a marzo ma è slittata a causa della crisi sanitaria. Secondo Giordani, la situazione di emergenza venuta a crearsi con il Covid-19 potrà tra l'altro accelerare i piani di aggregazione come quello a cui punta Mediaset anche con ProsiebenSat.

I numeri del bilancio, le prospettive e la strategia di Mediaset

L’Ebit di Mediaset è stato nel trimestre pari a 41,6 milioni di euro rispetto ai 78,5 milioni del primo trimestre 2019 In Italia l’Ebit segna -20,4 milioni di euro rispetto agli 11,9 milioni di euro del pari periodo 2019. In Spagna si attesta a 61,8 milioni di euro rispetto ai 66,6 milioni del primo trimestre dello scorso esercizio. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 1.243,8 milioni di euro rispetto ai 1.348,3 milioni di euro di inizio periodo. Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 ai sensi dell’IFRS 16 e gli esborsi per le partecipazioni in ProsiebenSat.1, l’indebitamento risulta pari a 619,1 milioni di euro rispetto ai 768,8 milioni di euro del 31 dicembre 2019. La generazione di cassa caratteristica (free cash flow) è aumentata a 182,2 milioni di euro rispetto ai 146,9 milioni dei primi tre mesi 2019. Soffermandosi sulle prospettive, Mediaset indica nella nota di bilancio che “la visibilità a breve e medio termine degli scenari congiunturali risulta ancora estremamente limitata a causa della pandemia in corso. Allo stato non è comunque possibile formulare previsioni attendibili circa la durata e gli impatti dell’emergenza sulla gestione e sui risultati consolidati”. In questo contesto, il gruppo continua a operare su due fronti complementari, da un lato “ la sicurezza dei lavoratori e la solidità economico-finanziaria aziendale con tutte le misure necessarie al fine di salvaguardare i risultati economici e la generazione di cassa”, dall'altro  “proseguendo con ancora maggior determinazione nello sviluppo internazionale e negli altri progetti strutturali di medio periodo”. Il consiglio di amministrazione ha infine deliberato di proporre alla prossima assemblea di riportare a riserva straordinaria l’utile di esercizio pari ad oltre 126 milioni di euro.

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