19/12/2025
di Lorenzo Mosciatti

Leonardo Del Vecchio acquisisce il 30% de Il Giornale e tratta per la maggioranza del gruppo QN

Il family office LMDV Capital entra nel quotidiano controllato al 70% dagli Angelucci ed è in trattative con la famiglia Riffeser Monti per rilevare il controllo dell'editrice che raggruppa Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino

Leonardo Maria Del Vecchio (foto Media Cemter di LMDV Capital)

Leonardo Maria Del Vecchio ha acquisito il 30% del capitale de Il Giornale. Il family office dell’erede del fondatore di Luxottica ha ufficializzato oggi l’acquisizione del 30% dello storico quotidiano fondato da Indro Montanelli, controllato al 70% dalla Finanziaria Tosinvest, la società della famiglia Angelucci.

L’operazione segna un passo in avanti nella strategia di costruzione di un polo editoriale italiano che Leonardo Maria Del Vecchio intende sviluppare nel mercato dei media. L’operazione, si legge nella nota stampa, "si inserisce nel più ampio percorso avviato da LMDV Capital nel settore dei media e si affianca all’esclusiva recentemente sottoscritta per l’acquisizione della maggioranza di un gruppo editoriale italiano, attivo su quotidiani e piattaforme digitali a diffusione nazionale e locale". Secondo quanto ha appreso Radiocor da fonti finanziarie, la società in questione è il gruppo editoriale QN dalla famiglia Riffeser Monti, che raggruppa Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino). Le due iniziative, prosegue la nota, "delineano il primo perimetro del polo editoriale italiano che Leonardo Maria Del Vecchio intende sviluppare come base del proprio futuro piano industriale nei media".

L’imprenditore ha tra l’altro fatto sapere di recente di avere avanzato un’offerta di 140 milioni di euro per acquisire Gedi, una proposta rispedita al mittente da John Elkann, impegnato al momento nella trattativa in escusiva con i greci di Antenna Group. 

"In una fase di profondo riassetto del settore, LMDV Capital conferma la volontà di investire nel lungo periodo sull’informazione italiana mettendo a disposizione capitale, competenze manageriali e know-how sulla trasformazione digitale". Il progetto prevede la costruzione di una piattaforma editoriale integrata, “fondata sulla valorizzazione dei brand storici della stampa italiana; l’accelerazione della trasformazione digitale (siti, app, podcast, video, prodotti premium e modelli di abbonamento); l’utilizzo responsabile di dati e intelligenza artificiale a supporto del lavoro delle redazioni, senza sostituire il ruolo, l’indipendenza e il valore dei giornalisti né ridurre la centralità delle scelte editoriali; risorse professionali, persone che operano all’interno della struttura editoriale che rappresentano il capitale umano su cui si fondano crescita, credibilità e identità del gruppo".

"Questo investimento, al fianco della famiglia Angelucci, rappresenta un passo concreto nel percorso che ho delineato nei mesi scorsi: rafforzare l'editoria italiana con capitale italiano, paziente e industriale", spiega Leonardo Maria Del Vecchio. "Non possiamo accettare che il futuro dell'informazione venga deciso esclusivamente dagli algoritmi o da piattaforme che non investono nel lavoro giornalistico. L'obiettivo di chi oggi ha la possibilità di investire è esattamente l'opposto: mettere risorse e competenze al servizio di redazioni libere, capaci di parlare alle nuove generazioni senza rinunciare alla qualità".

Fondato a Milano nel 1974 e storicamente di proprietà della famiglia Berlusconi, Il Giornale aveva ceduto la maggioranza agli Angelucci nel 2023. Secondo quanto ricostruito, a vendere le quote a Del Vecchio sarebbero stati gli Angelucci (il 5%) ma soprattutto proprio Paolo Berlusconi, che avrebbe diluito la sua partecipazione dal 30% al 5%, mantenendo così solo una quota simbolica. Da pochi settimane il nuovo direttore responsabile de Il Giornale è Tommaso Cerno, mentre Osvaldo De Paolini è stato nominato condirettore. Direttore editoriale è sempre Vittorio Feltri.

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