10/02/2021
di Cosimo Vestito

Il Parlamento Europeo al lavoro per obbligare Google e Facebook a pagare i giornali

Una frangia trasversale di deputati mira a riequilibrare ulteriormente i rapporti tra gli editori e le piattaforme digitali che aggregano e condividono i loro contenuti

Un gruppo trasversale di eurodeputati è al lavoro per obbligare le grande piattaforme digitali a remunerare gli editori per la riproduzione e la condivisione dei loro contenuti online.

Si tratta di un progetto di riforma mirato a emendare in senso restrittivo due nuove norme su cui l'Europarlamento è attualmente al lavoro, ovvero la Legge sui servizi digitali e la Legge sui mercati digitali. La notizia è stata data dal Financial Times, secondo cui l'iniziativa si ispira al News Media Bargaining Code, disegno di legge in via di approvazione in Australia che obbligherebbe operatori come Google e Facebook a pagare le testate di informazione per la visualizzazione e la condivisione dei contenuti di loro proprietà.


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Diversi parlamentari europei ritengono infatti che la Direttiva sul copyright approvata nel 2019, che consente in via facoltativa agli editori di negoziare accordi con le compagnie, sia debole e ancora troppo sbilanciata a favore delle società tecnologiche. Oltre desiderare compensazioni maggiori per i produttori di contenuti, con i loro emendamenti i deputati chiedono che sia sancito il diritto degli editori a essere informati sul funzionamento degli algoritmi delle piattaforme.

La Francia è stato il primo Paese europeo ad essersi mosso sul fronte della tutela del copyright delle aziende giornalistiche. È lì infatti che Google ha annunciato una serie di accordi, prima con quotidiani come Le Monde e Le Figaro, poi con l’Alleanza della stampa d’informazione generalista francese, per riconoscere agli editori un compenso per l'utilizzo dei loro articoli.

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