Alphabet chiude un altro trimestre con risultati superiori alle attese, trainata dalla solidità del business pubblicitario e dalla continua espansione dei servizi cloud. La casa madre di Google ha registrato ricavi complessivi per 102,35 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 99,89 miliardi previsti dagli analisti, spiega la Reuters.
Nel comunicato sui risultati, il Ceo Sundar Pichai ha spiegato che l’azienda “sta investendo per rispondere alla domanda dei clienti e per cogliere le crescenti opportunità in tutte le aree di attività”. Alphabet infatti prevede spese in conto capitale comprese tra 91 e 93 miliardi di dollari per il 2025, a conferma della strategia di forte investimento nel potenziamento dell’infrastruttura AI e cloud.
Pubblicità: un business ancora in espansione
Nonostante la radicale trasformazione impressa al panorama digitale dall’avvento dell’AI, il core business pubblicitario di Google continua a rappresentare la principale fonte di ricavo e mostra una crescita sostenuta. Nel trimestre, i ricavi pubblicitari sono saliti del 12,6%, raggiungendo 74,18 miliardi di dollari contro i 71,79 miliardi stimati.
Un risultato che riflette anche la tenuta del mercato dell’advertising digitale, nonostante il contesto macroeconomico incerto e la crescente competizione tra piattaforme. La performance positiva della pubblicità su Search, YouTube e Google Network conferma la capacità dell’ecosistema Google di attrarre investimenti in comunicazione e di mantenere elevata la redditività, anche grazie alle nuove soluzioni basate su intelligenza artificiale.
Le nuove funzionalità introdotte nei prodotti di ricerca – tra cui AI Overviews e AI Mode – stanno contribuendo a difendere la quota di Google nell’esperienza digitale degli utenti.
Intanto, la divisione Google Cloud si conferma tra i segmenti a più alta crescita, con ricavi pari a 15,16 miliardi di dollari, in aumento del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le azioni del gruppo sono salite di circa il 6% nel trading after hours, riflettendo la fiducia del mercato nei fondamentali dell’azienda.
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