Mario Turco: «In Puglia l’audiovisivo moltiplica valore»
Ogni euro investito nel settore ne genera quattro: servono continuità negli incentivi e una cabina di regia territoriale
L’industria audiovisiva italiana continua a dimostrarsi un motore culturale ed economico strategico, e la Puglia si sta posizionando come uno dei territori più promettenti per attrarre produzioni nazionali e internazionali. Lo ha spiegato il professor Mario Turco, Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Bari (e Senatore della Repubblica Italiana), intervenuto a Puglia Orizzonti | Media Factory (qui la cronaca dell'evento, organizzato da Engage per conto della Regione Puglia).
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Turco ha ricordato come l’audiovisivo sia un comparto complesso, capace di generare impatti trasversali: «Il cinema, l'audiovisivo non è solo arte e cultura, è industria, artigianato, turismo. Il settore nevralgico dell'Italia incide per oltre 8 miliardi con una crescita esponenziale almeno sino al 2023-2024». Un comparto, dunque, che richiede politiche di sostegno stabili e adeguate al suo potenziale.
Tra le priorità individuate da Turco, emerge la necessità di rafforzare gli strumenti nazionali e regionali a favore della filiera. «Abbiamo necessità innanzitutto di continuità nelle agevolazioni governative», sottolinea. «L’attuale governo ha ridotto i crediti d’imposta sul cinema e sull’audiovisivo». Un tema che si intreccia anche con il riconoscimento dei diritti connessi e dei compensi per gli autori sulle piattaforme.
Guardando alla Puglia, Turco sottolinea la forza del moltiplicatore economico regionale: «Un euro investito nel cinema e nell’audiovisivo produce 3 euro di ritorno. In Puglia questo rapporto addirittura aumenta da 1 a 4 euro». Per questo, afferma, investire nell’audiovisivo «non significa sostenere costi ma sostenere investimenti», con benefici per l’intera catena del valore.
Taranto, in particolare, è indicata come una città con un potenziale ancora da esplorare. «Taranto ambisce a diventare hub strategico soprattutto dell'audiovisivo e lo può diventare molto di più ancora per quanto riguarda gli spot commerciali», spiega. Un obiettivo che, secondo Turco, richiede un coordinamento condiviso: «Abbiamo la necessità di creare una cabina di regia tra istituzioni, politica e tutti gli attori coinvolti».