La cultura come infrastruttura immateriale per lo sviluppo dell’audiovisivo e delle industrie creative. È questo il messaggio al centro dell’intervento di Paolo Ponzio, presidente di Puglia Culture, durante Puglia Orizzonti | Media Factory (qui la cronaca dell’evento, organizzato da Engage per conto della Regione Puglia).
Ponzio parte da un presupposto chiaro: la cultura non è un settore tra gli altri, ma un elemento che attraversa ogni ambito dello sviluppo territoriale. «Il ruolo della cultura è pervasivo», spiega. «Se pervade l’ambiente, lo sviluppo economico, l’agricoltura, la sanità, il welfare, come non può pervadere anche l’audiovisivo e tutta la filiera della digitalizzazione?» Secondo Ponzio, l’audiovisivo non è un comparto isolato ma parte integrante di un sistema più ampio: «È uno dei settori culturali e creativi più importanti, con la maggiore incidenza industriale rispetto ad arti performative, letteratura o arti visive».
Un settore che vive all’interno di un ecosistema culturale più vasto, sul quale la Regione Puglia ha lavorato negli ultimi anni creando sinergie strutturali e di contenuto. Al centro di questa visione c’è il valore delle persone. «Non chiamerei mai le donne e gli uomini capitale: sono un valore inestimabile», sottolinea Ponzio. La sfida, per la Regione, è consolidare ciò che è stato costruito nell’ultimo decennio e aprire una fase nuova in cui la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale diventino strumenti di sviluppo.
Rafforzare il dialogo pubblico–privato
Nella seconda parte dell’intervista, Ponzio affronta un nodo cruciale: la relazione tra sistema culturale e mondo produttivo. Porta come esempio l’Art Bonus, definito un indicatore emblematico delle differenze territoriali. «Dall’inizio dell’Art Bonus sono stati mobilitati quasi 900 milioni di euro. Di questi, 356 milioni sono stati investiti in Lombardia. In Puglia poco più di un milione», osserva. Un divario che suggerisce la necessità di modelli più solidi di collaborazione: «Dovranno consolidarsi forme di associazione tra privato e pubblico che rendano il patrimonio non solo manutenuto, ma valorizzato e sviluppato».
L’urgenza è evidente: l’Italia conserva l’80% del patrimonio artistico mondiale, ma non dispone di risorse sufficienti per mantenerlo senza un sostegno strutturale da parte dei privati. «Senza questo, l’Italia non andrà da nessuna parte, e la Puglia men che meno», aggiunge Ponzio.
Il ruolo di Puglia Culture
Per il presidente, la Regione ha un compito chiaro: favorire e ampliare questo dialogo. «Puglia Culture sarà un punto di ascolto e di sguardo affinché il rapporto tra imprese private e patrimonio pubblico possa crescere», spiega. Una visione che punta a far emergere e valorizzare l’enorme patrimonio culturale diffuso del territorio.