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10/07/2023
di Francesco Leone

"L’ecommerce mitiga l’inflazione": la ricerca di Ambrosetti e Amazon sull’andamento del commercio online in Italia

La stabilità dei prezzi in rete ha abilitato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022. Secondo lo studio senza la diffusione dell’ecommerce, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta

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The European House Ambrosetti, in collaborazione con Amazon ha avviato un progetto di ricerca sull’impatto dell’ecommerce sui cittadini e le imprese in Italia. Al centro il tema dell’inflazione, fenomeno in cima all'agenda politica ed economica e che rappresenta una preoccupazione per molte famiglie italiane.

Una prima analisi ha riguardato le percezioni dei cittadini italiani in relazione a ecommerce e potere di acquisto. Un’analisi che si inserisce in un contesto di forte pressione inflattiva nel 2022 (con picchi fino a quasi il 12%), di riduzione del reddito disponibile (in particolare per le famiglie meno abbienti) e crescita della povertà assoluta (+300 mila famiglie rispetto al 2021).

Ecommerce: i dati della ricerca

Da questa indagine risulta che l’incremento dei prezzi e del costo della vita è il problema maggiormente sentito per 7 italiani su 10 e che l’ecommerce ha permesso a 6 italiani su 10 di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto nell’ultimo anno. Non è però solo una questione di prezzi: secondo gli italiani, il canale online offre una maggiore reperibilità (65%) e una maggiore ampiezza dell’offerta sia in termini di numero che di varietà dei prodotti (78,2%).


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L’attenzione si è poi concentrata sulla realizzazione della prima ricerca in Italia sulla relazione tra ecommerce, prezzi e consumi attraverso la costruzione di un database, unico in Italia, che ha compreso oltre 1 milione di rilevazioni di prezzi online su 23 mila prodotti comparabili con i beni che compongono il paniere Istat dei prezzi. L’indagine si è avvalsa del supporto di Istat nella definizione del modello statistico, nella scelta dei dati e nella interpretazione dei risultati preliminari.

“In un contesto difficile in cui l'inflazione rappresenta una grande preoccupazione per molte famiglie italiane, abbiamo voluto indagare insieme a The European House Ambrosetti e con il contributo di autorevoli esperti di settore l’impatto dell'ecommerce sul potere d'acquisto degli italiani. I risultati dell’indagine economica e statistica” afferma Giorgio Busnelli, Direttore per le Categorie del Largo Consumo di Amazon in Europa, “confermano le percezioni dei cittadini italiani: l’ecommerce contrasta il carovita. Sono risultati che premiano il nostro impegno sin dal primo giorno a offrire un’ottima esperienza di acquisto grazie a prezzi bassi, ampia selezione, consegne veloci, contribuendo al tempo stesso alla crescita delle imprese italiane e della nostra economia in generale. Tra le numerose iniziative cito, ad esempio, il Prime Day che si terrà l’11 e il 12 luglio e durante il quale saranno disponibili  moltissime offerte, sia sui marchi più popolari sia sui prodotti delle piccole e medie imprese italiane, o i  recenti Made in Italy Days, che hanno permesso ai clienti di Amazon nel mondo di acquistare più di 18.000 offerte su prodotti originali Made in Italy, dando un impulso all'internazionalizzazione delle  aziende italiane, registrando vendite dall’estero per oltre il 50% ”.

Il rapporto tra la diffusione dell'ecommerce e inflazione in Italia

La ricerca evidenzia che la diffusione dell’ecommerce consente di mitigare gli effetti dell’inflazione: nonostante la perdita di valore del denaro, i prezzi online si sono dimostrati più stabili negli ultimi tre anni rispetto a quelli del paniere Istat. Inoltre, proprio la stabilità dei prezzi online ha abilitato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022.

Sono state in particolare nove le categorie merceologiche di largo consumo che hanno particolarmente beneficiato della stabilità dei prezzi online, tra queste citiamo ad esempio il fai da te, salute e cura della persona, grandi elettrodomestici, giardino e giardinaggio, giochi e giocattoli.


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Attraverso un modello econometrico, lo studio ha poi calcolato la relazione statistica tra la diffusione dell’ecommerce in Italia e l’andamento dell’inflazione, dimostrando che, nel Paese, all’aumentare di 1 punto percentuale della diffusione del commercio elettronico, l’inflazione diminuisce di 0,02 punti. Pertanto, se non ci fosse stato l’effetto della diffusione dell’ecommerce, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Inoltre, mitigando la riduzione del potere di acquisto e del reddito disponibile, la diffusione del commercio digitale ha abilitato circa 1 miliardo di euro di ricchezza disponibile per le famiglie italiane tra il 2020 e il 2022.

La diffusione dell’ecommerce ha anche un effetto benefico sui consumi delle famiglie italiane. Ancora una volta, il modello econometrico ha evidenziato una relazione statisticamente significativa tra diffusione del commercio elettronico e consumi delle famiglie italiane: per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerce i consumi in Italia aumentano di 845 mln di euro.

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