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di Teresa Nappi

Carat Brand EQ Report 2020: nel mondo svetta Google, ma in Italia vince Amazon

La classifica dei brand con una maggiore "intelligenza emotiva" redatta dall'agenzia media di dentsu, rivela una forte correlazione tra il quoziente emotivo e le performance di un marchio

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I plus che ripagano: trasparenza, chiarezza ed empatia

Ulteriore evidenza emersa dal report di Carat è che una comunicazione chiara e trasparente è una leva importante. 

Tra i primi 20 brand per EQ, 18 sono anche primi per social skill, ovvero la capacità di comunicazione e di gestione di crisi e conflitti, e di leadership. Il messaggio che ne emerge è: non lasciar parlare solo le tue azioni, ma raccontale.

Altro aspetto importante emerso dal Brand EQ Report è che i marchi spesso hanno molta consapevolezza di sé, ma mostrano poca empatia: analizzando la correlazione tra i tratti dell’EQ, è possibile notare che l’aspetto più sviluppato dai brand è la self-awareness, la consapevolezza della propria identità, seguito dall’impegno rivolto alla customer experience e spirito di iniziativa (motivation).

All’estremo opposto si trovano la self-regulation, l’attitudine a comportarsi con onestà e integrità, elemento strettamente correlato alla fiducia, e la capacità di comprensione delle persone e dei propri bisogni (empathy).

I brand nella top 10 hanno saputo costruire un bilanciamento tra i due poli, attraverso un profondo allineamento della propria identità e delle proprie azioni alle esigenze reali e ai valori più profondi delle persone.

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Sono brand recettivi che hanno sviluppato agilità e rapidità nel trasformarsi per rispondere a questi bisogni, in continuo e veloce mutamento, ora più che mai.

Marchi come Amazon, Google, Coca Cola hanno coltivato la relazione mantenendo uno stretto contatto con i consumatori, al fine di offrire loro un’esperienza sempre più rilevante.


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Proprio come nelle relazioni umane è importante mantenere il contatto con l’emotività e i bisogni dell’altro, affinché lo scambio sia positivo, di valore.

Investire per accrescere l’EQ non è, quindi, solo "nice-to", ma paga. Nell’ultimo decennio, lo share price medio dei 20 brand emotivamente più intelligenti a livello globale ha superato del 100% quello dei brand con un basso EQ.

I brand con un elevato EQ hanno registrato performance superiori di oltre 500 punti percentuali, anche rispetto a indici chiave come lo Standard & Poors 500 e il Dow Jones 30.

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