Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio B2B Digital Commerce & Experience
Il B2B Digital Commerce di prodotto in Italia conferma la sua crescita, raggiungendo nel 2024 un valore di 278 miliardi di euro, con un incremento del +5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questo rappresenta appena il 22% delle transazioni totali nelle filiere di prodotto, un livello ancora inferiore rispetto a quello dei principali Paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito.
Lo dicono i dati dell’Osservatorio B2B Digital Commerce & Experience del Politecnico di Milano, che sottolinea come la sfida non sia solo digitalizzare i processi di vendita e acquisto, ma trasformare profondamente le relazioni B2B attraverso un uso strategico dei dati e delle tecnologie.
L’elemento centrale di questa evoluzione è la Customer Experience. Sempre più imprese capiscono che ascoltare e comprendere i clienti business è una leva decisiva per crescere. Tuttavia, la strada verso la maturità è lunga: tre grandi aziende su quattro sono ancora agli inizi di un percorso “cliente-centrico”, mentre solo il 14% ha raggiunto un approccio strutturato e avanzato. Le PMI, in particolare, mostrano ritardi significativi: il 68% è ancora nella fase iniziale (“Explorer”), con solo il 3% che ha sviluppato una strategia matura.
La tecnologia può accelerare questa trasformazione, ma l’adozione resta irregolare. Il CRM, strumento essenziale per la gestione integrata dei dati e la personalizzazione dell’offerta, è presente in meno della metà delle grandi imprese (46%). Crescono invece soluzioni come il Product Information Management e il Digital Asset Management, che garantiscono dati coerenti e aggiornati sull’offerta aziendale.
L’Intelligenza Artificiale comincia a farsi strada anche nel B2B: il 14% delle grandi aziende ha avviato progetti, soprattutto per la generazione automatica di descrizioni di prodotto, l’analisi dei contenuti e le traduzioni multilingue.
Come sottolineato da Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, “l’adozione delle tecnologie digitali deve accompagnarsi a un cambiamento culturale e organizzativo. Il valore si genera attraverso la collaborazione strutturata con clienti e partner, un approccio data-driven e la piena integrazione tra canali digitali e relazioni umane”.