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08/03/2022
di Caterina Varpi

Procter&Gamble ridimensiona le sue attività in Russia. Stop anche a promozione e pubblicità

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Procter&Gamble ha annunciato un ridimensionamento delle sue attività in Russia. L'amministratore delegato Jon Moeller, in una lettera ai dipendenti, pubblicata sul blog dell'azienda, ha dichiarato che P&G bloccherà qualsiasi nuovo investimento di capitale nel Paese nonché le campagne pubblicitarie e tutte le attività di promozione.
    
La multinazionale, tra i più grandi inserzionisti al mondo, ridurrà anche il suo portfolio prodotti ma non interromperà la vendita di prodotti incentrati sulla salute di base, sull'igiene e sulla cura personale.

"I nostri numerosi colleghi russi e il popolo russo affrontano sfide e incertezze per il loro futuro - ha scritto Moeller. - P&G continuerà a supportarli, ma la situazione richiede importanti cambiamenti, immediati e nel tempo. Abbiamo interrotto tutti i nuovi investimenti di capitale in Russia e sospendiamo tutti i media, la pubblicità e le attività promozionali. Stiamo riducendo in modo significativo il nostro portafoglio di prodotti per concentrarci sugli articoli di base per la salute, l'igiene e la cura della persona necessari alle molte famiglie russe. Mentre procediamo con questa riduzione delle nostre operazioni russe, continueremo ad adeguarci se necessario".


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L'azienda, intanto, è attiva in Ucraina, si legge nel blog aziendale, con donazioni e prodotti alle famiglie dei rifugiati. L'azienda sta anche lavorando per evacuare i lavoratori dall'Ucraina e fornire supporto, incluso cibo e riparo, alle famiglie di P&G nel paese.

P&G ha dichiarato il mese scorso durante una conferenza che Russia e Ucraina rappresentano meno del 2% delle sue entrate annuali e l'1% dei profitti annuali. La società ha affermato di impiegare 500 persone in Ucraina e 2.500 in Russia.

Gli investimenti di P&G in Russia sono iniziati a 25 anni fa. L'azienda ha investito 6 miliardi di rubli per modernizzare gli impianti a partire dal 2015.

Secondo un'analisi della Yale School of Management, sono circa 230 le aziende occidentali che si sono ritirate dalla Russia a causa del conflitto ucraino. Continuano invece a operare nel Paese alcuni big come Coca-Cola, McDonald's, Peps e Starbucks.

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