• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
24/02/2023

Fulgar e Pompea, una storia virtuosa per una filiera tessile sostenibile

Le “best practice” di un’eccellenza del made in Italy a monte della filiera ispirano e orientano il modello aziendale e di prodotto di un importante player nel mondo dell’intimo e della calzetteria

Filo-pompea.jpg

Un impegno tangibile e fattivo per il futuro del tessile moda Made in Italy. Una case history pressoché unica dove un giovane imprenditore di seconda generazione, sensibile e lungimirante su temi quali la sostenibilità e l’economia circolare coniuga sapientemente l’eccellenza della manifattura italiana con l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica. Un percorso che parte dalla materia prima, rivoluziona la produzione e l’offerta dei filati e arriva fino al prodotto per il consumatore finale. È la storia di Alan Garosi - Co-owner e Head of Marketing del gruppo Fulgar, oggi alla guida anche di Pompea, acquisita nel 2019.

Una storia che mostra come - proprio partendo dalla scelta di materiali e processi produttivi innovativi - si possa dare vita a un’intera filiera orientata alla sostenibilità e a un’offerta di prodotti al consumatore in linea con le nuove richieste del mercato.

Lo ha testimoniato direttamente Alan Garosi nel corso della cerimonia di apertura di Filo - il salone internazionale dei filati e delle fibre tessili al MiCo di Milano - dal tema “Sostenibilità, tracciabilità e filiera - La giusta connessione tra materia prima e prodotto finito del Salone” in cui ha raccontato l’evoluzione dei processi e delle strategie delle sue aziende, Fulgar e Pompea.

“Tutto è partito con Fulgar dove la sostenibilità rappresenta uno degli asset chiave aziendali da oltre un decennio con costanti investimenti che hanno portato all’efficientamento dei processi produttivi e a partnership con il mondo dell’innovazione tecnologica che hanno reso possibile la creazione di un intero portfolio green. Il filato Q-Cycle, ottenuto attraverso un processo che consente di trasformare i rifiuti di plastica post-consumo in olio di pirolisi, deriva dal riciclo di copertoni a fine vita ne rappresenta l’ultima novità.” Afferma Garosi che prosegue: “Un’expertise unica quella maturata in Fulgar che mi ha guidato anche nella strategia di sviluppo di Pompea, il brand del gruppo anch’esso protagonista nella sostenibilità e nel re-cycling. Ogni materiale utilizzato nella produzione, infatti, viene lavorato affinché possa avere una seconda vita. L’azienda ricicla così oltre l’80% di quanto entra nel processo produttivo.”

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI