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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

28/09/2021

Il dominio delle Instagram Stories tra fallimenti e nuove sfide

Dominano la nostra vita social: sono le Instagram Stories. Ripercorriamo la vita di uno strumento clonato da Snapchat, che ancora oggi è il più utilizzato da utenti di ogni estrazione

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Pochi secondi e sei online. In un mondo che ha una soglia di attenzione inferiore agli 8 secondi le Instagram Stories dominano il panorama social. Copia spudorata di Snapchat sono diventate una abitudine per il miliardo di utenti attivi su IG.

Prodotto semplice e facile da generare, le Stories rappresentano ad oggi lo strumento social più apprezzato e usato dagli utenti, che siano early adopter o analfabeti digitali. Immediati, facili da produrre e spesso di grande creatività, i brevissimi video hanno inizialmente fatto la loro comparsa su Snapchat per poi approdare, nell’agosto 2016, su Instagram. Curioso anche il motivo per cui quest’ultimo ha introdotto le proprie Stories: non riuscendo ad acquistare Snapchat, Mark Zuckerberg ha infatti ben pensato di portare le Stories su Instagram, copiandole spudoratamente dalla concorrenza.

La mossa di introdurre le Stories su Instagram si è rivelata vincente, stando ai numeri generati negli ultimi anni. Oltre a prolungare il tempo che gli utenti trascorrono sul social, le Stories sembrano aver fatto aumentare a dismisura il numero di utenti attivi e di utenti che giornalmente utilizzano Instagram. Per capire quanto i dati siano cresciuti, basta pensare che a giugno 2013 Instagram aveva 130 milioni di utenti attivi su base mensile mentre nel 2021 (come detto poco fa) ha superato il miliardo di utenti attivi. Ogni giorno ben 500 milioni di utenti lo utilizzano. Il dato del tempo trascorso su Instagram è significativo per più di un motivo: le persone trascorrono molto più tempo sulla piattaforma, in questo modo guardano più pubblicità e ciò consente ai brand di avere maggiori possibilità di essere intercettati.

Se qualcuno pensa che Snapchat abbia accettato la sconfitta (sempre che i founder la considerino una sconfitta), si sbaglia di grosso. Snap Inc., l’azienda che lo possiede, ha infatti continuato a lavorare duramente e di recente ha annunciato novità davvero rivoluzionarie. L’innovazione maggiormente rilevante è legata alla funzione Scan, che attraverso l’uso della fotocamera permette di inquadrare vari oggetti e di riconoscerli. In precedenza la funzione Scan consentiva di leggere i QR Code, oggi può essere utilizzata, tra le altre cose, per riconoscere le razze dei cani (grazie alla partnership con Dog Scanner). Basta infatti inquadrare un cane con la propria fotocamera, utilizzando Snapchat, e l’applicazione sarà in grado di svelare a quale razza appartiene. La funzione può essere inoltre impiegata per ottenere informazioni su altri oggetti, come le bottiglie di vino oppure le piante. Da tutto questo sembra ormai chiaro l’obiettivo di voler trasformare Snapchat in una sorta di motore di ricerca visivo.

Portare le Stories sulla propria piattaforma social non è però sempre sinonimo di successo e in tempi recenti l’hanno dimostrato almeno due flop molto clamorosi. Ci si riferisce a quelli di LinkedIn e Twitter. A marzo 2020 è toccato a LinkedIn provarci, ma l’operazione è durata appena un anno e mezzo con scarsissimi risultati. I vertici dell’azienda hanno fatto sapere, dopo aver analizzato i dati sull’utilizzo delle Stories, di voler eliminare la funzione per far spazio a una nuova feature per i contenuti video. Il formato Stories – video brevissimi che scompaiono dopo 24 ore - sembra dunque adattarsi molto poco alle esigenze di una utenza professionale, che preferisce di gran lunga video che non finiscono per cancellarsi dopo poche ore. Il tentativo era quello di attirare una fetta di utenti più giovani, ma la strategia si è rivelata sbagliata.

Ancor più clamoroso è stato il flop di Twitter Fleet. Le Stories su Twitter sono infatti durate meno di un anno: introdotte a novembre 2020, sono state dismesse il 3 agosto 2021. Che si sia trattato di un clamoroso fallimento è stato confermato anche da Twitter stesso, che con la loro introduzione non ha visto aumentare, come sperava, il numero degli utenti che si univano alle conversazioni. Twitter ha calato comunque un altro asso: Spaces, un sistema di chat vocali che ricorda molto il funzionamento di Clubhouse. Introdotti a marzo 2021, gli Spaces permettono anche di monetizzare, attraverso il pagamento di una sorta di biglietto d’ingresso che consente agli altri utenti di partecipare alle chat vocali.

Come andrà a finire? Lo sapremo tra pochi mesi. Forse meno. Intanto complimenti: nonostante la soglia di attenzione non superi gli 8 secondi sei arrivato a leggere fino a qui. Sei un eroe dei nostri tempi. Standing ovation.

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