Ormai è chiaro: AI is new King.
Qualche anno fa si diceva Content is King, ma sembra passata un’eternità. L’Intelligenza Artificiale è la grande protagonista di questo periodo storico, che vede ruotare tutto attorno a ChatGPT. Lo tsunami della AI è inarrestabile e basta scorrere i feed di Instagram e TikTok per rendersene conto. Sono tantissimi i video generati con l’AI grazie a app che permettono di creare video molto scenografici partendo da una nostra foto o da un nostro breve filmato.
Ma questo è solo l’inizio, perché si parla già di avatar e influencer virtuali che presto potrebbero essere “ingaggiati” da agenzie, aziende e brand. Qualche tempo fa, in modo provocatorio, chiesi a ChatGPT se avremmo tutti perso il lavoro: mi rispose che è solo uno strumento che le persone devono saper usare al meglio. Sono perfettamente d’accordo e credo che avatar e personaggi virtuali saranno una nuova grande opportunità per tutti noi.
La tecnologia AI si sta sviluppando ad una velocità incredibile ed è già in grado di creare personaggi virtuali capaci di vivere sui social e rispondere alle esigenze dei follower. Intelligenza artificiale significherà anche maggiore intelligenza rispetto agli esseri umani? C’è già grande preoccupazione per gli effetti psicologici e sociologici che tale rivoluzione potrà avere nel prossimo futuro. Già da tempo i social network sono finiti nell’occhio del ciclone per via della realtà distorta che genera spesso disagio nei più giovani.
L’influencer Caryn Marjourie (@cutiecaryn), che conta circa 200mila followers su IG e TikTok ha creato un suo avatar, in grado di interagire con i fan in modo indipendente. Si chiama CarynAI, si basa sulla tecnologia GPT4 sviluppata da OpenAI e costa (udite, udite) 1 dollaro al minuto. Caryn ha guadagnato migliaia di dollari (non riporto cifre precise, perché non ne ho avuto conferma) in meno di un mese. La polemica è scoppiata a causa del tenore di alcune risposte di CarynAI, che spesso è diventata sessualmente esplicita, ma credo che l’opportunità sia chiara a molti.
Qualche giorno fa parlando con il mio team di content creation discutevo della possibilità di creare un avatar in grado di avere l’età giusta a secondo del tipo di prodotto che dovrei/potrei sponsorizzare. In questo modo andrei a colpire target che reputano la mia figura di influencer poco appetibile. Nessuno mi ha dato del folle. Forse è questa la strada da intraprendere. Senza forse.