Il concetto di Metaverso ha catalizzato un'enorme attenzione globale, alimentando discussioni e aspettative che si sono evolute nel corso degli anni. Ultimamente l’AI ha preso il sopravvento tra le news più chiacchierata del nostro Paese, ma chi dice “il Metaverso è finito” fa un grande errore. Proviamo a spiegarne i motivi.
Ci sono due fazioni opposte che discutono di Metaverso: chi ancora oggi ne parla in modo positivo e chi lo definisce un vero fallimento. Inizialmente, il Metaverso ha generato un notevole entusiasmo, soprattutto grazie alle prospettive ambiziose di aziende come Meta. L'idea di costruire un “mondo” condiviso nel quale le persone potrebbero (potranno?) lavorare, giocare e interagire virtualmente ha suscitato aspettative elevate riguardo a una trasformazione radicale in settori chiave come il lavoro remoto, l'istruzione a distanza e l'intrattenimento.
Tuttavia, nel corso del tempo, sono emerse diverse sfide che hanno sollevato domande cruciali sulla fattibilità e la sostenibilità del Metaverso. Preoccupazioni riguardanti la privacy, la sicurezza e l'accessibilità hanno alimentato il dibattito, mentre le implicazioni etiche e sociali hanno portato a uno scetticismo diffuso. Domande sul possibile isolamento sociale e sugli impatti sulla vita quotidiana hanno incanalato un certo grado di cautela.
La verità è che il Metaverso non è finito: semplicemente è ancora agli inizi. Potremmo dire che è appena nato. La realizzazione pratica del Metaverso è ancora nelle sue fasi iniziali. Sebbene esistano esperienze virtuali, la creazione di un Metaverso completo richiede tecnologie più avanzate, come la realtà virtuale e aumentata. Queste tecnologie, nonostante i progressi, possono richiedere anni prima di diventare ampiamente accessibili e adottate su larga scala.
Faccio un esempio: Netflix nacque nel 1997, ma l’idea era troppo “innovativa” per quel periodo. Non avevamo ancora gli strumenti adatti: internet non era ancora mainstream, il primo iPhone sarebbe uscito solo dieci anni dopo. Netflix si adattò al mondo (Blockbuster non lo fece…) e aspettò i cambiamenti. Inutile dire come è andata a finire. Oggi è un colosso mondiale, usato da chiunque nel mondo, ma torniamo al Metaverso.
Molte industrie stanno sperimentando con successo le applicazioni del Metaverso. Eventi virtuali nell'ambito dell'intrattenimento e concerti hanno dimostrato il potenziale di coinvolgere il pubblico in modi innovativi. Anche nel campo dell'istruzione, alcune piattaforme stanno esplorando modalità di apprendimento più immersive. Il coinvolgimento attivo delle aziende e dei governi sarà cruciale per determinare il successo del Metaverso.
Attualmente, l'adozione della realtà virtuale e aumentata sta crescendo gradualmente. Le vendite di dispositivi VR, come visori e controller, sono in aumento, e sempre più applicazioni aziendali ed educative stanno sfruttando queste tecnologie. Questi dati riflettono una tendenza positiva verso l'accettazione delle tecnologie necessarie per la realizzazione del Metaverso.
A questo punto credo sia il caso di porsi di nuovo la domanda: il Metaverso è finito? La storia del Metaverso è in gran parte ancora da scrivere, e il suo destino dipenderà da come saranno affrontate le sfide esistenti e da come la tecnologia evolverà nel tempo. Al momento è solo una narrativa dinamica. Per dirla in modo semplice: non è finito niente. È una storia tutta da raccontare.