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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

09/03/2023

La spunta blu a pagamento su Instagram: tutti potremo essere “famosi” grazie ad un abbonamento?

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Andy Warhol aveva tremendamente ragione. “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti” e così è stato, se ci pensate bene. Basta un Reel o un TikTok virale per avere milioni di views, ma la sensazione di essere diventati famosi dura poco, salvo qualche eccezione. Presto si torna nell’anonimato alla ricerca di quella stessa sensazione di onnipotenza che forse non tornerà mai più. Potrei andare avanti a parlare di dipendenza social e FOMO, ma vorrei restare sul tema più attuale. Il buon Andy non avrebbe mai pensato che si potesse comprare la celebrità. Anche perché ai suoi tempi il buon Mark Zuckerberg era solo un neonato.

La notizia gira da un po’ e stiamo ancora cercando di capire quando sarà implementata in Italia: è in arrivo l’ambita spunta blu a pagamento su Instagram. Elon Musk ha già deciso di monetizzare la “coccarda” del profilo verificato su Twitter e Mark ha risposto immediatamente “presente”. A breve su Meta si potrà affittare (i micropagamenti sono da sempre il segreto del successo internet) mensilmente la spunta blu per i profili Fb e IG. Per ottenere quello che è stato definito abbonamento Meta Verified, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento mensile di 11,99 dollari (14,99 dollari al mese per chi lo sottoscrive attraverso iOS).

Ad annunciarlo è stato lo stesso Zuckerberg: la spunta blu a pagamento certificherà l’autenticità del profilo ma consentirà inoltre, a personaggi famosi e influencer, di beneficiare di tutta una serie di ulteriori funzionalità pensate appositamente per loro e l’attività che svolgono sui social. A sperimentare per primi, al momento, le potenzialità di Meta Verified sono australiani e neozelandesi. Per tutti gli altri sarà necessario attendere ancora qualche tempo. Meta sembra avere necessità di “fare cassa” dopo le migliaia di licenziamenti e gli investimenti che ancora non hanno reso (Metaverso e affini).

Sarà necessario acquistare un abbonamento Meta Verified per ciascun account che si gestisce e non sarà possibile poi trasferirlo da Facebook a Instagram e viceversa. La spunta blu certifica che il profilo appartiene alla persona che ha quel nome e per richiederla è necessario essere maggiorenni. I requisiti necessari per procedere alla richiesta, per il momento, sono quelli di essere un profilo di persone (quindi non business), di avere una foto profilo in cui il volto appare in modo evidente, che il profilo sia attivo e che sia attiva l’autenticazione a due fattori. Ovviamente è necessaria anche la presentazione di un documento d’identità.

Chi desiderasse cambiare nome, username, data di nascita o foto, dovrà procedere ad una nuova verifica. Molti si staranno chiedendo: e cosa ci guadagno? Mi permetto di rispondere: a mio avviso assolutamente nulla.

Meta ha dichiarato che pagando l’abbonamento avremo la possibilità di usufruire di un supporto dedicato, di beneficiare di un monitoraggio degli account fake, di avere maggiore evidenza nei commenti pubblicati sotto i profili degli altri account e di essere messi in risalto nei “popular”.

Tutte cose che dovremmo già poter avere a disposizione su Meta Business Suite: agenzie, brand, aziende, influencer e utenti comuni investono quotidianamente per le proprie sponsorizzazioni, ma il supporto tecnico (non sono l’unico a dirlo) non è mai stato all’altezza.

Ora potremo pagare per sentirci dei “vip”. Pensaci bene: quando tutti potremo essere “famosi” grazie ad un abbonamento, avrà ancora valore questa tanto ambita spunta blu? In campo giuridico la frase “Tutti colpevoli, tutti innocenti” dimostra che l’uniformità cancella ogni valore, positivo o negativo. Questa grande novità sarà un fallimento? Mai come il poke, è l’unica cosa della quale sono certo.

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