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Content Creation

Silvio De Rossi
a cura di Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti Brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it, nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo, i veri antenati di internet. E’ stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network.

31/01/2022

Automotive: la guida autonoma aprirà la nuova era della pubblicità

Il mondo delle auto sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti. La domanda che il marketing deve porsi è: come può la pubblicità sfruttare la guida autonoma? Ecco un interessante scenario futuro, che potrebbe essere pura realtà

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Una cosa è certa: il mondo automotive sta attraversando un cambiamento radicale. Il sistema mild hybrid è ormai una consuetudine per diversi brand e cresce la richiesta delle plug-in hybrid (anticamera delle full electric). Per non parlare delle elettriche, che piacciono molto soprattutto ai giovani: in Italia se ne contano già 200mila. Poi c’è l’aspetto tecnologico che porta a un obiettivo affascinante pieno di complessi ragionamenti: la guida autonoma. Ma andiamo per gradi.

Elettrificazione e connettività sono ormai argomenti che reputiamo scontati, ma ci sono altri due punti all’ordine del giorno: sharing e guida autonoma, capitoli tutti da scrivere. A questi va aggiunta una domanda che interessa tutte le persone che lavorano (se leggi quotidianamente Engage è probabile che anche tu sia uno/una di questi, ndr) nel campo del marketing e della pubblicità: quale sarà il nuovo modello di business legato al mondo automotive del futuro? La pandemia ha rallentato il settore e i grandi investimenti sull'elettrificazione hanno forse rallentato lo sviluppo della guida autonoma. La keyword attualmente più importante è “sicurezza”: in passato la nouvelle epoque (permettimi una licenza poetica, ndr) fu segnata dalla cintura di sicurezza a 3 punti di Nils Bohlin. Poi è toccato all’ABS fino all’arrivo della Autonomous Emergency Braking, il Lane Assist e tutte le altre diavolerie che sono solo l’antipasto dell’auto che sarà in grado di portarci da un punto A ad un punto B senza l’uso di un volante.

È tempo di abituarci ai vari livelli di guida assistita. Al momento stiamo passando dal livello 2 al 3, ma il vero obiettivo è il livello 4: quando l’uomo smetterà realmente di guidare. Tralasciando dubbi e problemi legati allo sviluppo delle smart city, alla mancanza di regole stradali da “insegnare” alle AI delle auto e a tutto l’aspetto giuridico e penale non solo della Comunità Europea, ma dell’intero globo terrestre, la domanda che assilla noi schiavi del marketing è: cosa farà l’uomo all’interno della sua auto dato che non dovrà più guidare? Cosa posso fare per ottenere la sua attenzione? Amazon e Stellantis si sono già mosse in tandem per accelerare il processo di digitalizzazione che rivoluzionerà l'esperienza di bordo degli automobilisti. L'impiego di software avanzati renderà la mobilità più sostenibile ed efficiente con prodotti e servizi, all’insegna dell’intelligenza artificiale, che si integreranno con la vita digitale dei clienti. Parole meravigliose: ma cosa significa davvero? Ci ho riflettuto a lungo, ho letto decine di articoli di siti/blog/magazine di tutto il mondo e ho provato a rispondermi.

Le auto potranno decidere un percorso, saranno in costante contatto con gli altri veicoli e presto potremo cancellare la parola “traffico” dal nostro vocabolario. Una Artificial Intelligence (AI, ndr) potrà decidere di farci passare davanti ad un determinato negozio informandoci degli sconti riservati a chi possiede una particolare auto. Potremo recarci nel “migliore ristorante della città” lasciando decidere al veicolo dove andare. Saremo in grado di guardare serie Tv o film che potranno essere visti esclusivamente su un’auto e prodotte dal Netflix di turno che avrà stipulato un accordo milionario con Tesla, Audi, Mercedes o chissà quale altra casa automobilistica. E potrei andare avanti all’infinito. Avremo alert sullo smartphone, notifiche sul monitor dell’auto e messaggi sui cristalli del finestrino che presto saranno Intelligent Glass (brevetto esistente dal 2018, che non aspetta altro che diventare la nuova moda). Su Waze adesso vedi i loghi di McDonalds e di altre aziende. Prova a moltiplicare per mille la stessa strategia. Ora il guidatore può essere “bombardato” solo dalla radio (e dai cartelloni pubblicitari, un po’ vintage, ma ancora efficaci). La pubblicità avrà decine (centinaia) di nuovi modi per arrivare al cervello delle persone. Il mondo automotive acquisirà un nuovo aspetto: diventerà una variabile del mercato pubblicitario. Questi sono i miei two cents. Solo il tempo ci dirà la verità, ma la strada è quella, ne sono certo.