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14/04/2016
di Teresa Nappi

Tecnologia al servizio della comunicazione

La media tech company SHAA ha implementato un’offerta formato/prodotto che strizza l’occhio a tutti i dispositivi. D’Ettorre: «Non differenziamo l’erogazione tra desktop e mobile ma i contenuti, così da ottimizzarne la fruizione su ogni mezzo»

Tecnologia al servizio della comunicazione. È questo il motto con cui la media tech company SHAA offre al mercato tool per la gestione di video e foto in modalità interattiva, sviluppa formati pubblicitari e prodotti adv mobile-first e cross-device. «Solo comprendendo le soluzioni tecnologiche, il loro sviluppo e implementazione è possibile avere un approccio cross-device, o sarebbe meglio dire integrato, tra i diversi media», dichiara Pietro D’Ettorre, Strategic Marketing Manager dell’azienda, che abbiamo intervistato per indagare come il mobile stia trasformando il mercato pubblicitario.

Pietro, va però ammesso che questo non è sempre facile. La transizione di internet verso il mobile è, in effetti, un passaggio sfidante sia per gli editori, sia per gli inserzionisti…

Secondo la nostra vision il mobile non rappresenta altro che uno schermo più piccolo e con caratteristiche proprie, come la componente touch e la portabilità, che lo contraddistinguono rispetto agli schermi desktop. La barriera più importante per lo sviluppo di questo mezzo è l’approccio difensivo che si riscontra nella fasi di innovazione di processo e di prodotto.

Mobile - Dati - Programmatic: si tratta realmente di un tris d’assi per l’adv?

Per il poker vincente manca un elemento: la tracciabilità. Solo così Facebook è riuscito a imporsi come il principale player nella raccolta adv su questo mezzo a livello mondiale. Identificare il singolo utente e le sue caratteristiche è imprescindibile per la pianificazione e si tratta di un elemento non disponibile per tutti gli altri media tradizionali, televisione in primis.

Qual è il formato più efficace per raggiungere gli utenti sui device mobili?

SHAA ha portato sul mercato negli ultimi mesi un’offerta di formato/prodotto unica nel suo genere, basandosi sostanzialmente su due regole: innanzitutto che non è necessario implementare nuovi formati, sempre più pesanti, invasivi e impattanti; basta piuttosto lavorare sui formati standard già esistenti. In secondo luogo, bisogna inserire in questi formati standard prodotti HTML5 responsive, dinamici, innovativi con creatività che portino ad un reale engagement dell'utente. Si può ottenere questo risultato inserendo all’interno del formato intro-page, video interattivi con call che catturino l’attenzione dello user, o banner 300x250 navigabili al loro interno con gallery di immagini, video e lead-form. Lavorando sul messaggio proposto all’utente e sulle funzionalità touch del device abbiamo ottenuto performance significativamente superiori rispetto al mercato, raggiungendo un CTR oltre il 5%.

Cosa garantisce alle aziende un approccio cross-device?

Come detto, la tecnologia. SHAA ha un approccio cross-device nelle pianificazioni sviluppate per i clienti: non differenziamo l’erogazione tra desktop e mobile, ma differenziamo i contenuti tra vari canali in modo da ottimizzarne la fruizione grazie alla nostra tecnologia nativa HTML5. Tra qualche anno si inserirà in questo cluster anche la tv che, con l’adozione anche in Italia dello standard HBBTV 2.0, raggiungerà lo stesso livello di dektop e mobile, per mezzo della tecnologia HTML5 che abbiamo adottato per primi.

Quanto pesa il business del mobile sul vostro fatturato?

Non separiamo le linee di business per mezzo, ma per dimensione dello schermo; inferiore ai 6”, inferiori ai 10”, superiori ai 10”. Inoltre differenziamo tra utilizzo del video o meno. Ogni campagna è pianificata di default per essere usufruita cross-device, per cui il peso del business su mobile è direttamente correlato al traffico e ad oggi siamo su una quota del 60%. (L’intervista è stata pubblicata su Engage mag #02/2016)

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