Dentsu chiude il primo trimestre del 2025 con l’utile operativo salito del 75,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a quota 25,4 miliardi di yen. Un risultato che riflette l’efficacia delle misure di contenimento dei costi intraprese dal gruppo, nonostante una leggera contrazione dei ricavi netti, scesi dello 0,6%, a 287,3 miliardi di yen, per effetto della cessazione delle attività in Russia, il cui contributo era incluso nel primo trimestre 2024.
Il gruppo ha riportato una crescita organica dei ricavi netti dello 0,2%, frenata principalmente dalle difficoltà in alcuni mercati internazionali. Il fatturato complessivo è salito del 3,7% su base annua, a 345,2 miliardi di yen. Il Giappone continua a rappresentare la locomotiva del gruppo con una crescita organica del 5,5%, grazie alla spinta del marketing digitale, Business Transformation (BX) e Sports & Entertainment.
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Nelle aree internazionali le performance sono risultate meno brillanti. Il gruppo ha ottenuto nelle Americhe un risultato a livello organico in diminuzione del 5,1%, con cali in particolare negli Stati Uniti e in Canada, mentre nella regione EMEA il bilancio si è chiuso con una diminuzione del fatturato organico dello 0,9%, con risultati positivi in Germania e Svizzera, ma negativi nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Danimarca e anche in Italia. Segno meno anche nella regione APAC (Asia-Pacifico, escluso il Giappone): -4,6% con andamenti solidi in India e Taiwan, ma una debolezza marcata in Cina.
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Dentsu ha confermato le previsioni per l’intero anno fiscale 2025: ricavi attesi a 1.494 miliardi di yen (+5,9%) e ricavi netti a 1.215 miliardi di yen (+1,1%). L’azienda monitora le tensioni geopolitiche e commerciali, in particolare le politiche tariffarie statunitensi, pur dichiarando che l’impatto sull’attività risulta al momento non quantificabile. Nella nota, Dentsu non ha finito la guidance in termini di crescita organica per l’intero anno fiscale 2025.