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18/10/2016
di Teresa Nappi

Dario Caiazzo, Teads Italia: «I video interattivi sono il futuro dell’internet advertising»

Il Managing Director della sede italiana della società traccia i tratti di una company pronta a rinnovarsi per essere sempre al passo delle tendenze che caratterizzano il mercato del video adv online

A inizio agosto ha raccolto un finanziamento di 43 milioni di euro, che ha messo subito a frutto affrontando una prima grande acquisizione, quella della company inglese Brainient, nell’ottica di rafforzarsi nelle tecnologie creative dinamiche per video e mobile. Parliamo di Teads, tra i principali attori nel panorama video advertising, riconosciuta da comScore come primo video marketplace al mondo. Ideatore della pubblicità video outstream, ad oggi vanta nel proprio network oltre 500 publisher premium.

Quelle appena presentate, sono solo alcune delle sensibili evoluzioni di cui si è resa di recente protagonista la multinazionale, guidata in Italia da Dario Caiazzo, Managing Director della sede tricolore dallo scorso aprile. Proprio con il manager tracciamo i tratti di una company pronta a rinnovarsi per mantenere i suoi primati e per essere sempre al passo delle tendenze che caratterizzano il mercato del video adv online. Il manager ha, infatti, anticipato durante lo IAB Seminar dedicato al video advertising che Teads lancerà un nuovo formato interattivo con un chat bot integrato (leggi l'articolo dedicato).

Dario, anche a fronte delle ultime mosse che avete affrontato, qual è il posizionamento di Teads oggi?

La crescita della nostra azienda è stata sempre caratterizzata da cambiamenti significativi, che vanno di pari passo con l’esigenza di rendere le nostre soluzioni sempre più scalabili e all’avanguardia. Il nostro posizionamento è orientato a mantenere e consolidare la nostra identità di primo video marketplace del mondo. Un’identità che non è stata auto-attribuita, ma ci è stata riconosciuta da comScore. Siamo una società che eroga servizi di programmatic video, che vanta l’offerta outstream più all’avanguardia del mercato, sostenuta da prestigiose partnership con i premium publisher più importanti al mondo e con le principali DSP del mercato. Oggi più che mai stiamo rafforzando la nostra mission di “reinventare” la pubblicità video, rispondendo alla necessità di cambiare il video advertising a partire dai processi creativi, dai modelli di targetizzazione, dai formati e dalla qualità degli spazi in cui eroghiamo i contenuti pubblicitari.

Quali sono i numeri che caratterizzano il vostro network?

Raggiungiamo oltre 1 miliardo di utenti unici grazie alla vasta rete di più di 500 premium publisher. L’88% delle campagne dei nostri clienti vengono erogate su mobile. Oltre 3.000 campagne sono state distribuite dall’inizio dell’anno in tutto il mondo. Sono circa 5 i livelli di profilazione degli utenti che riusciamo a raggiungere. Abbiamo uffici in oltre 26 paesi e questo offre ai nostri clienti una visione più ampia sulle proprie strategie e l’opportunità di agire ed erogare servizi anche cross-country.

Commercialmente come si sta evolvendo la vostra offerta?

In questo momento siamo focalizzati a consolidare la nostra rivoluzione mobile. La suite del nostro prodotto fiore all’occhiello, l’inRead, è stata declinata in diverse soluzioni affinché possa meglio rispondere alle esigenze di branding di qualsiasi advertiser. Il concetto di outstream è alla base del nostro modello di business. In tal senso, a più riprese, abbiamo esposto la nostra necessità di rifiutare qualsiasi soluzione non sostenibile per l’utente. Non vedrete mai Teads promuovere un interstitial o, banalmente, un pre-roll. Inoltre, lo scorso agosto abbiamo ottenuto un finanziamento pari a 43 milioni di euro per consolidare la crescita nei paesi asiatici e per acquisire società innovative. È recente, infatti, la notizia relativa all’acquisizione di Brainient, compagnia inglese altamente specializzata in tecnologie creative dinamiche per video e mobile. Con questa acquisizione, Teads offrirà un accesso integrato a Brainient (ribattezzata Teads Studio, ndr) a tutti i buyer del suo mercato, ottimizzando il processo di creazione e distribuzione di pubblicità video su larga scala per i propri clienti.

Ci spieghi meglio: come si integreranno Teads e Brainient?

Combinando il potenziale di Brainient con il mercato di Teads darà vita all’unica soluzione globale per la creazione e distribuzione di pubblicità video interattive su larga scala. YouTube, Facebook, Instagram e Snapchat non supportano video interattivi nella propria offerta e altre video exchange stanno lottando per assicurare che gli annunci video interattivi creati utilizzando le tecnologie di vari partner possano funzionare efficacemente, senza grandi discrepanze, su tutti i diversi device, su schermi di varie dimensioni e con orientamenti differenti. I video interattivi sono il futuro dell’internet advertising, poiché fanno leva sulla natura stessa del digital. Teads Studio permetterà ai team creativi e ai team media di arricchire i propri video di elementi altamente coinvolgenti per gli utenti, per esempio attraverso messaggi che invitano a testare o acquistare un prodotto, a visitare un punto vendita o semplicemente a condividere l’annuncio sui social media. Inoltre, offrirà ai brand di personalizzare questa interattività utilizzando ogni tipo di dato, proveniente da ogni fonte possibile. La creatività, in sostanza, si adatterà in base alle informazioni offerte dal dato. Fino a un anno fa creatività in programmatic erano quasi fantascienza. Oggi è possibile grazie a Teads.

A proposito di programmatic, comScore vi ha riconosciuto come prima piattaforma video SSP a livello globale. Cosa vi distingue in questo mercato?

Ci distingue la qualità dell’offerta tecnologica dei formati, il fatto di aver creato inventory che prima non esisteva che è stata integrata a sistemi di monetizzazione per la valorizzazione dell’offerta stessa del publisher creando così delle revenue incrementali. Abbiamo partnership con tutte le principali DSP mondiali e collaborazioni con i migliori player a livello globale, specializzati nel profilare l’audience in vario modo. Dal contestual targeting al geo-behaviour, oggi possiamo mirare le campagne in maniera puntuale e precisa. A tal proposito mi preme ricordare che pochi mesi fa abbiamo inaugurato un’importate partnership con Google AMP. Siamo tra i pochi sul mercato ad avere questo dialogo preferenziale in ambito outstream.

Attualmente come si compongono i team dedicati al video outstream in programmatic?

Abbiamo un team programmatic internazionale che vanta quasi 100 unità dedicate alle relazioni con i trading desk e i publisher. Un team è specializzato nella definizione delle partnership con altre società tecnologiche. Un altro è composto da 110 ingegneri ed è focalizzato nell’attività di costante sviluppo dei prodotti e dei nostri formati, e nell’ottimizzazione costante del nostro algoritmo proprietario.

Come avete archiviato il primo semestre 2016?

l primo semestre è stato archiviato con rinnovato slancio in Italia, grazie al nuovo team commerciale guidato da Massimo Di Gennaro, e con una crescita impressionante in Usa e Asia. Intanto, da qualche mese è stata ufficializzata la partnership tra Teads e Videology.

Quali sono i vantaggi e gli obiettivi che hanno originato l’accordo?

La partnership con Videology è al pari di quelle attive con le altre DSP e consentirà ai buyer di accedere alla migliore inventory outstream del mercato.

Ci sono delle anticipazioni che potete fornirci sulle mosse di Teads per la seconda parte dell’anno?

A dicembre lanceremo la seconda edizione dell’Outstream Video Summit, l’unico osservatorio aperto su un importante segmento di mercato che sempre più strategicamente sta definendo un nuovo scenario nel mercato del digital video adv. Publisher, esperti di viewability, creativi, registi, brand saranno coinvolti in prima persona per indagare su un nuovo modo di fare pubblicità in maniera sostenibile per gli utenti. Saranno annunciate nuove partnership tecnologiche e lanciati tanti nuovi prodotti che stanno già scrivendo un nuovo capitolo della storia dell’adv. Diremo addio a Carosello, ma soprattutto speriamo di vedere sempre meno strategie “non strategiche” per un approccio positivo e non soffocante nei confronti dell’utente.

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