• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Advanced TV
  • Engage Play
20/06/2025
di Simone Freddi

Da Cannes, la nuova visione di Monks: tra AI, social e creatività intelligente

Proprio di fronte al Palais, il Monks Café si è trasformato anche quest’anno ai Cannes Lions in un crocevia di idee e conversazioni sul futuro della comunicazione. È qui che abbiamo incontrato Giuseppe Azzone, Managing Director, e Felice Arborea, Head of Content di Monks Milan, per approfondire la nuova strategia dell’agenzia, presentata al più importante festival mondiale della creatività e della comunicazione pubblicitaria.

«La nostra go to market strategy si fonda su tre pilastri», racconta Azzone. «Il primo è il concetto di Real Time Brand: aiutiamo i brand a muoversi alla velocità della comunicazione odierna, che non permette più staticità. Il secondo è quello dell’Orchestration Partner, un supporto alle aziende nell’integrare tecnologie – a partire dall’intelligenza artificiale – nei propri flussi operativi. Il terzo pilastro è New Social: ci siamo lasciati alle spalle l’era dei piani editoriali, oggi tutto ruota intorno ai creator e a scelte strategiche guidate dai nuovi linguaggi digitali».

Una visione che prende forma anche nella proposta globale con cui Monks si presenta a Cannes: "from agency to agent". «Significa essere in grado di sviluppare veri e propri agenti intelligenti, in grado di generare insight, contenuti e strategie in modo automatizzato», spiega Azzone. «Ma la figura umana resta centrale: i creativi restano essenziali nel formare questi agent per garantire qualità e valore».
Sul ruolo della creatività in questo scenario, Arborea sottolinea: «Per noi la creatività resta qualcosa di profondamente umano, ma al tempo stesso deve essere intelligente. Deve saper interpretare dati, contesto e tecnologia per generare un dialogo multidimensionale tra brand e persone. Non parliamo più di funnel, ma di momenti: li presidiamo con contenuti iper-personalizzati, grazie anche all’AI».

La questione centrale, oggi, non è più la contrapposizione tra umano e macchina. «L’intelligenza artificiale non deve essere solo uno strumento per seguire i trend, ma un motore per crearli», prosegue Arborea. «È umano prendere una direzione diversa. È lì che vogliamo andare, costruendo modelli capaci di spingere i brand fuori dalla comfort zone del già visto».

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI