Ciaodino, digital agency indipendente specializzata in digital marketing data-driven, fondata a Falconara Marittima nel 2018, è stata inserita all’interno della classifica “Leader della crescita 2026”, stilata da Il Sole 24 Ore in collaborazione con Statista. La ricerca, giunta alla sua settima edizione, rappresenta uno dei principali osservatori sul dinamismo imprenditoriale italiano e raggruppa le aziende che hanno saputo crescere con continuità e visione strategica, seppur in un contesto complesso come quello post pandemico.
La crescita costante, che in pochi anni ha portato il fatturato a sfiorare i 2 milioni di euro e l’organico a crescere del 300%, ha garantito a Ciaodino il 10° posto nella categoria “Marketing e Pubblicità” e il 5° posto tra le aziende delle Marche. Ciaodino si posiziona così tra i protagonisti del panorama digitale italiano. L’agenzia aveva già conquistato la fiducia di aziende come Verti Assicurazioni, SCARPA, Boscolo e molte realtà del terzo settore, tra cui ActionAid, che l’hanno scelta per guidare la loro crescita.
Questi riconoscimenti non sono solo una conferma della proposition sul mercato di Ciaodino, ma anche la prova che si può crescere e ottenere risultati scegliendo un modello di lavoro diverso, completamente remoto e flessibile.
“Entrare tra le 500 migliori aziende italiane è per noi la conferma che si può costruire un’impresa solida partendo dalle persone,” commenta Matteo Bilancioni, CEO e Founder di Ciaodino. “Essere un’azienda completamente remota ci ha spinti a dimostrare che la distanza non indebolisce la cultura né la produttività: a fare la differenza sono i valori, la responsabilità condivisa e la convinzione che il lavoro debba migliorare la vita delle persone, non consumarla. Negli anni abbiamo scelto di prenderci delle responsabilità, anche quando non era la via più semplice - sul diritto al tempo, sull’equità nella salute e sulla genitorialità - perché crediamo che il lavoro sia parte della società che vogliamo costruire. Ci auguriamo ora che il modello che portiamo avanti possa servire da esempio. Benessere, flessibilità e inclusione non sono costi, ma investimenti, poiché generano il ritorno più solido che un’azienda possa desiderare: fiducia, crescita e un ecosistema che fiorisce”, conclude Bilancioni.