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17/02/2022
di Teresa Nappi

Being accelera sul digitale per la comunicazione delle ONP

YouTube, Instagram e TikTok al centro delle strategie innovative messe in atto dall’agenzia guidata dal founder e Ceo Luca Formisano per le organizzazioni e le associazioni del Terzo Settore

Luca Formisano

Luca Formisano

Being, agenzia creativa specializzata nella comunicazione del settore non profit guidata dal founder e Ceo Luca Formisano, accelera nel percorso di trasformazione digitale su cui ha costruito la sua identità.

Il processo di innovazione con i clienti del settore non profit avviato dall’agenzia trova piena corrispondenza negli obiettivi del Piano d’Azione Europeo per l’Economia Sociale. Il nuovo piano infatti mira a sviluppare il potenziale di crescita delle imprese del Terzo Settore e riconoscerne il ruolo chiave negli obiettivi di inclusione sociale, transizione ecologica e transizione digitale.

“La direzione di Being per il 2022 è chiara: andiamo avanti con il focus sulle persone, l’innovazione e la qualità della comunicazione, fondamenti della credibilità presso il pubblico e le ONP. È proprio su queste basi che è possibile creare quelle nuove opportunità, contaminazioni e figure professionali che l’Europa intende promuovere nel mondo del digital fundraising e dell’economia sociale”, dichiara Formisano.

Gli effetti della digitalizzazione sul Fundraising

L’innovazione è uno dei punti di forza di Being, che ha saputo ottimizzare gli effetti della digitalizzazione che nel biennio 2020-2021 ha investito il comparto del Fundraising. Nel periodo, il settore ha registrato una crescita del 125% (con le soluzioni payment e peer to peer che per la prima volta hanno raggiunto e superato le tradizionali donazioni in contanti, secondo i dati ASSIF).

La raccolta fondi 2020 attestatasi su 1,8 milioni di euro (fonte iRaiser) si è distribuita nelle categorie della solidarietà internazionale (31%); salute e ricerca (25%); università/scuole (12%); cultura (11%).

La mancanza dei tradizionali eventi, banchetti e manifestazioni charity ha avuto un’incidenza sensibile nella relazione tra ONP e pubblico. In questo scenario, il Digital Fundraiser ha assunto e ricopre tutt’oggi un ruolo chiave.

Job4good (piattaforma italiana dedicata al lavoro nel Terzo Settore) stima che la figura del Digital Fundraiser rappresenti il 4% delle posizioni ricercate attraverso il portale; stima effettuata sulla base degli annunci di lavoro pubblicati (circa 3000) dalle ONP registrate al portale (oltre 500) negli ultimi 3 anni.

Questo dato si ripercuote anche nel tipo di richiesta che le ONP fanno alle agenzie di comunicazione specializzate come Being nel ripensare il loro posizionamento: “Circa 1/3 dei nostri clienti ha completamente ribaltato la priorità degli obiettivi, ponendo al primo posto gli investimenti digitali. Si tratta di saper sfruttare i canali emergenti mantenendo una coerenza con gli strumenti già esistenti e offrendo al pubblico la possibilità di interagire e stabilire un contatto con l’ONP”, spiega Luca Formisano.

Per sostenere il Terzo Settore come equilibratore sociale è quindi necessario saper ripensare il linguaggio e il dialogo con la comunità, attuando nuove strategie e scardinando completamente gli schemi che fino ad ora hanno caratterizzato la comunicazione online.


Leggi anche: LUCA FORMISANO, BEING: «PER COMUNICARE LA RICERCA SCIENTIFICA BISOGNA EMOZIONARE»


I nuovi canali di comunicazione del Terzo Settore

L’esperienza di Being - che annovera nel portfolio importanti associazioni e organizzazioni nazionali e internazionali - permette di evidenziare alcuni highlights della trasformazione digitale del Terzo Settore e del suo modo di arrivare al pubblico.

Emerge un utilizzo completamente nuovo del canale YouTube, fino ad oggi utilizzato principalmente come amplificatore di altri canali di comunicazione e che, invece, diventa il punto di partenza per diffondere il posizionamento di un’organizzazione, con l’obiettivo di raggiungere un target specifico con il quale la ONP non si è mai rapportato.

I social network non sono più considerati come un volano di comunicazione, ma il presidio di queste piattaforme con contenuti ad hoc è strategico per rafforzare il posizionamento. Non si tratta di trasporre le logiche e le dinamiche del mondo profit a quello non profit, ma di creare contenuti specifici ed innovativi.

“Per alcuni clienti abbiamo realizzato rubriche specifiche, pensate ad hoc per singoli target, sdoganando un nuovo utilizzo dei canali social che prima non includevano tematiche di approfondimento di contenuto”, spiega ancora Formisano. “Alcuni clienti hanno aperto per la prima volta il canale YouTube o Instagram. Alcune organizzazioni più innovative ragionano anche nell’ottica di TikTok. Questo è rivoluzionario in termini di comunicazione in generale. Sempre di più la sfida per noi è quella di calare la nostra expertise nella raccolta fondi in strategie digitali ad hoc per singoli canali ampliando in modo esponenziale la platea di riferimento”.

Alla base della competenza digitale vi deve comunque essere l’attenzione e la comprensione dei bisogni della comunità: un approccio "donor centrico" della comunicazione non profit può creare quel dialogo tra ONP e donatori che va a vantaggio della collettività.

La chiarezza del linguaggio, la trasparenza degli obiettivi e dei risultati, il focus sulle persone sono strumenti per generare engagement e conversion, e, per Being, “più che dati numerici, sono misuratori dell’impatto sociale della nostra attività”.

Impatto destinato a crescere nelle previsioni del Piano Europeo per l’Economia Sociale attraverso azioni concrete da realizzare da qui al 2030 su 3 ambiti di intervento: 1) creare le giuste condizioni per il successo dell’economia sociale; 2) offrire alle organizzazioni opportunità per avviare ed espandere le loro attività; 3) garantire il riconoscimento dell’economia sociale e il suo potenziale.

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