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16/11/2023
di Lorenzo Mosciatti

NativeJ lancia Fun Club, la divisione di talent management con focus sulla comicità, e cresce a doppia cifra

La unit è dedicata alla gestione in esclusiva per il digitale di talent in area comedy e la produzione di contenuti di branded content. Ce ne parla Manuela Crotti, Founder & Ceo di NativeJ

Manuela Crotti

Manuela Crotti

Nasce Fun Club, la unit di NativeJ dedicata alla gestione in esclusiva per il digitale di talent in area comedy e la produzione di contenuti di branded content secondo format originali, declinati secondo le esigenze dei brand da un team di autori televisivi e creativi specializzati in area entertainment. 

Forte dell’esperienza in ambito content creation e con all’attivo una content factory interna che già da oltre 7 anni offre al mercato soluzioni creative al servizio di campagne di influencer marketing e social amplification, NativeJ allarga la sua offerta offrendo al mercato un roster di talent in gestione diretta: comici, attori e stand-up comedian capaci di veicolare i messaggi pubblicitari in maniera inedita, personalizzata e altamente fruibile.

Fun Club si presenta come un unicum nel panorama delle agenzie in Italia grazie in particolare a 3 elementi distintivi: il primo, la focalizzazione 100% Comedy &Entertainment, area ancora poco presidiata in maniera esclusiva dalle talent factory sul territorio; il secondo, la proposizione di format esclusivi, customizzabili in base alle singole esigenze; il terzo, la possibilità di offrire progetti con KPI garantiti, grazie alla sinergia con il network di publisher di NativeJ e alle opportunità di amplificazione offerte dalla piattaforma proprietaria.

Gli artisti di Fun Club hanno inoltre tutti ampia esperienza di palco e portano la loro visibilità e il loro mestiere a servizio di progetti ad alto valore aggiunto per brand e utenti. Si tratta di Alessandro Betti, Raul Cremona, Chiara Becchimanzi, Alessandro Ciacci, Ippolita Baldini, Elianto, Marta e Gianluca e Federica Ferrero. E la lista è destinata ad allungarsi nei prossimi mesi. Per ognuno degli artisti è previsto un importante progetto di crescita social e sviluppo di verticalità e tematiche differenti, dalla body positivity e inclusività al green, al food, alla milanesità, sempre in maniera autentica e nativa. Dal palco ai social quindi, secondo un approccio che premia la qualità, e in netta discontinuità rispetto a logiche di puro incremento numerico sulle piattaforme social.

Il team di lavoro per la realizzazione di branded content a marchio Fun Club è composto da copy, autori televisivi e creativi con specifiche competenze non solo in area Comedy, ma nella declinazione in chiave entertainment di contenuti aziendali anche complessi, per la massima efficacia della comunicazione. A rafforzare il team di lavoro la partnership con Amaca Spettacoli, agenzia specializzata nella gestione artistica dei comedians in eventi aziendali e spettacoli on-site.

La raccolta pubblicitaria per le collaborazioni con i talent di Fun Club è in capo in esclusiva a NativeJ, in deroga a WebAds - Content Garage in quanto già concessionaria degli spazi di NativeJ.

L'intervista a Manuela Crotti

A Manuela Crotti, Founder & Ceo di NativeJ, Engage ha chiesto di spiegare nel dettaglio il nuovo progetto e le sue potenzialità. 

Manuela, sulla base di quali trend di mercato è nato il progetto Fun Club?

Lavorando da anni coi creator, come partner più o meno continuativi, abbiamo sempre avuto richieste da parte loro di gestione diretta, cosa che abbiamo sempre scelto di non fare per poterci concentrare sullo sviluppo della nostra piattaforma. Con il passare del tempo, oltre a una nostra maggiore maturità, si sono manifestate delle opportunità molto concrete da parte del mercato: una solida crescita del branded entertainemnt con prospettive future entusiasmanti, come riferiscono OBE e i principali osservatori anche internazionali in ambito social e digital, la mancanza di player focalizzati 100% sulla comicità sul nostro territorio e non da ultima una diffusa necessità di maggiore ‘leggerezza’ nella comunicazione. A cui si univa la mia personale passione e conoscenza del mondo della comicità italiana, grazie all’esperienza di start-up della divisione marketing e eventi di Zelig-Bananas nei primi anni 2000, il momento di reale esplosione del fenomeno Zelig. Ultimo tassello, abbiamo intercettato l’interesse del mercato per la misurazione delle perfomance dei branded content, orientamento a cui rispondiamo direttamente attraverso la sinergia di Fun Club con NativeJ, per la social amplification dei branded content via partner editoriali. Mettendo in fila tutti questi elementi è nato Fun Club un progetto di talent management "potenziato" dall’ecosistema NativeJ.

A chi è affidata la guida della nuova unit? Da quanti professionisti è composta?

Curerò direttamente io l’avvio della nuova unit grazie anche alla mia esperienza in ambito entertainment e alla partnership con l’agenzia di spettacolo Amaca, attiva nel management artistico e nella gestione di eventi live. Sono amici, oltre che partner, e questo aiuta molto il clima di collaborazione. Per quanto riguarda il team, teniamo fede alla nostra natura dinamica e attenta all’efficienza di tutte le nostre attività. Lavoriamo con molte professionalità diverse, a seconda dei progetti. Abbiamo copy, creativi, autori televisivi, la parte di produzione e post-produzione sia per i video che per i podcast. E non da ultimo giornalisti specializzati in aree tematiche e autori capaci di trasformare le informazioni più ‘tecniche’ in contenuti prima fruibili e poi divertenti. Il team-tipo è composto da almeno 5-6 professionalità su un progetto, in maniera del tutto flessibile e customizzata.

Cosa vi aspettate dal primo anno di attività di Fun Club?

Le aspettative sono alte: abbiamo un roster di talent importante e vario nelle possibili declinazioni tematiche e di contenuto, dalla cucina al green, al mondo mamme, passando per temi di diversity e inclusione, la proposta di format originali davvero forti e progetti di sviluppo social per i talent stessi. Ci aspettiamo inoltre di attivare nuove collaborazioni con talent di livello. Per rispondere alla sua domanda ti dico quindi che questo business crescerà in maniera forte e lineare, permettendoci inoltre di entrare in maggiore empatia con i brand, e rafforzando così l’intero sistema NativeJ. D’altronde, “il divertimento è una cosa seria”: attraverso la comicità possiamo dire (quasi) tutto, e farlo in maniera puntuale, intelligente, fulminea. E che funziona, kpi inclusi…

Quali saranno i prossimi step per NativeJ?

NativeJ dopo qualche anno di rodaggio è una macchina pronta a correre forte: l’obiettivo è quello di scalare il business, portando maggiori volumi e progettualità allagate, soprattutto per tipologie di collaborazioni proposte alle aziende/agenzie e durata delle collaborazioni. Fun Club lavora in questo senso, per allargare il nostro campo di azione, integrando le nostre soluzioni a vantaggio dei brand. L’altro obiettivo è quello dell’internazionalizzazione delle nostre attività: abbiamo già avuto modo di testare proprio negli ultimi mesi alcune campagne su altre country, con ottimi risultati, speriamo di poter mettere a sistema le opportunità, idealmente nella seconda parte del 2024.

Come si appresta a chiudere l'anno NativeJ in termini di fatturato?

Siamo estremamente soddisfatti dell’andamento di NativeJ, segniamo una crescita a doppia cifra, in attesa di conoscere i dati dei 2 mesi più significativi dell’anno, novembre e dicembre, che speriamo ci portino a risultati ancora migliori. Oltre a ciò siamo felici di constatare quanto il nostro business si stia consolidando, con ricadute in termini di marginalità lato nostro e dei nostri partner editoriali, oltre che in termini di pricing e valore per i nostri clienti: abbiamo creato un piccolo ecosistema win-win per tutti i partner, già alle origini uno degli obiettivi principali per il nostro progetto.

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