In un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo, gli scossoni alle aziende sono molteplici, ma quelli ai negozi fisici sono stati forse quelli tra i più forti. L’emergenza sanitaria ha completamente rivoluzionato l’approccio di chi fa acquisti, segnando in pochi mesi un cambio di passo che probabilmente sarebbe arrivato in dieci anni.
Sempre più spesso però si legge di pareri negativi sull’e-commerce, che viene percepito come un nemico da combattere e non come un alleato.
I dati della ricerca dell’European Opinion Tracker, sondaggio condotto dal Gruppo BVA, hanno dimostrato come il Covid abbia dato una grande spinta al digitale e allo shopping online; in testa a questa speciale classifica ci sono gli inglesi che dimostrano uno spiccato orientamento verso l’e-commerce (52%), ma gli italiani li seguono a breve distanza con il 49% degli intervistati che si dichiara decisamente propenso allo shopping online, mentre rimangono più distanziati i francesi con il 36%.
L’evidenza dell’e-commerce come alleato è quindi sempre più concreta, ogni realtà deve puntare a creare il proprio spazio online, che sia con il proprio sito, oppure appoggiandosi a grandi marketplace che “prestano” la loro ampia vetrina, ampliando così il bacino di utenti raggiunti.
“In alcune realtà italiane viene fatta ancora troppa resistenza al mondo online, ma è di fondamentale importanza capire che ci troviamo davanti a una reale svolta nelle abitudini di vendita e di acquisto che va sfruttata in modo intelligente da tutti i settori che ne possono trarne beneficio”, commenta Enrico Quaroni, VP Global Sales di Fanplayr. “Il ripensamento dei modelli di vendita ha portato vantaggi non solo a coloro che già erano soliti utilizzare tali strumenti, ma anche a coloro che si sono approcciati a queste soluzioni per riuscire a soddisfare efficacemente le nuove necessità. Ma la cosa ancora più importante è che gli utenti stessi difficilmente torneranno indietro ed è per questo che lo spostamento dei venditori verso il digitale diventa più che necessario.”
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Implementando poi gli strumenti giusti, si arriva anche a mantenere il rapporto con l’utente tipico del canale di vendita offline. Seguendo il suo percorso in rete, i suoi acquisti e le sue azioni, con un’analisi attenta dei behavioral data, si arriva a coinvolgere l’utente con la stessa cura e la stessa attenzione che si avrebbe in negozio, andando a fargli vedere i prodotti che meglio si adattano alle sue esigenze e coccolandolo con uno sconto o con un servizio dedicato.
In questo preciso momento storico, è fondamentale ottimizzare le risorse che ogni azienda ha a disposizione, tra cui quella imprescindibile dell’e-commerce, e in quell’ambito è necessario scegliere soluzioni che puntino sui risultati. Una case di successo è quella di Kiko Milano, marchio italiano di cosmetica professionale fondato nel 1997.
Kiko Milano aveva la necessità di incrementare la performance onsite e si è rivolto al team Customer Success Team di Fanplayr che ha elaborato una serie di strategie dedicate.
“La segmentazione granulare e l'approccio estremamente dinamico alle strategie di Fanplayr ci permette di identificare con precisione e interagire solo con gli utenti che mostrano di non essere sufficientemente ingaggiati,” ha dichiarato Diego Morgandi, E-commerce Director KIKO Milano.
A due mesi dal lancio della campagna, il brand ha segnato un aumento del 41% dei ricavi dagli utenti targettizzati da Fanplayr e il Conversion Rate è cresciuto del 22%, spiega Fanplayr in una nota.