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06/08/2025
di Teresa Nappi

Creator Economy: Assoinfluencer e AICDC siglano un protocollo d’intesa per unificare gli sforzi

Sarà formalizzata entro la fine di quest’anno la nascita della nuova associazione unica di rappresentanza di un comparto che conta circa 350.000 professionisti

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Assoinfluencer - Associazione Italiana Influencer e AICDC - Associazione Italiana Content Digital Creators hanno siglato un protocollo d’intesa per unificare la rappresentanza della creator economy. La fusione, prevista entro fine anno, darà vita a un’unica realtà associativa, punto di riferimento per influencer, creator, agenzie e professionisti della comunicazione digitale.

L’obiettivo è offrire tutela, formazione, servizi e lobbying, sia a livello nazionale che internazionale. Tra le prime azioni in agenda:

  • percorsi di formazione continua;
  • confronto con Agenzia delle Entrate e INPS su fiscalità e contributi;
  • sportelli di assistenza legale, fiscale e psicologica;
  • partecipazione al tavolo AgCom sul Codice di Condotta degli influencer.

“Abbiamo superato logiche di frammentazione per lavorare insieme a un obiettivo comune: dare prospettive concrete a chi lavora online”, ha dichiarato Sara Zanotelli, Presidente di AICDC.

“Oggi la creator economy ha più che mai bisogno di tutele concrete e strumenti efficaci, e non soltanto di visibilità. Grazie al protocollo ed alla successiva fusione, daremo vita a una voce autorevole e riconosciuta, capace di rappresentare migliaia di professionisti e di promuovere il cambiamento necessario per il successo e la crescita dell’intero comparto”, ha aggiunto Jacopo Ierussi, Presidente di AssoInfluencer.

Secondo ONIM, il settore è in forte espansione: nel primo semestre 2025 TikTok ha superato i 10 miliardi di visualizzazioni, YouTube è cresciuto del 48,5%, mentre Instagram resta centrale con oltre 78 milioni di interazioni.

A dicembre 2025 si terrà l’evento ufficiale di lancio della nuova associazione, con la presentazione della campagna di affiliazione 2026. Il comparto conta oggi circa 350.000 professionisti e 150.000 lavoratori all’indotto, confermandosi uno dei motori più dinamici dell’economia digitale italiana.

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