• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
25/08/2023
di Francesco Leone

L’Ue dà il via al Digital Services Act, 19 le aziende coinvolte: ecco cosa accadrà

La prima richiesta della Commissione è quella di fornire una valutazione del rischio e rispettare obblighi: le multe per chi violerà le norme corrisponderanno al 6% del fatturato globale della società in questione

In foto Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea

In foto Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea

Prende il via la stretta dell’Ue sui contenuti illegali online: il Digital Services Act entra in vigore. Il DSA nel dettaglio racchiude una serie di nuove regole che normano la trasparenza, la tutela di utenti e minori e la lotta alla disinformazione e riguarderanno 19 grandi gruppi, tra Big Tech, piattaforme di social network e ecommerce.

“Stiamo portando i nostri valori europei nel mondo digitale. Con regole severe in materia di trasparenza e responsabilità, la nostra legge sui servizi digitali mira a proteggere i nostri bambini, le nostre società e le nostre democrazie. A partire da oggi, le grandi piattaforme online devono applicare la nuova legge", così commenta su X Ursula Von Der Leyen, la presidente della Commissione Europea.

Beuc, l’organismo dei consumatori europei, ha accolto la riforma esortando il rispetto delle regole. In Italia il DSA dovrà essere implementato dall’Autorità per le telecomunicazioni.

DSA, quali sono le aziende coinvolte?

Tra le aziende che sono state già designate in base alla legge (e che concentrano oltre 45 milioni di utenti nell’area Ue) troviamo i due motori di ricerca Bing e Google Search e 17 piattaforme: si tratta di Facebook, Instagram, Twitter, TikTok, Snapchat, LinkedIn, Pinterest, gli ecommerce Alibaba, AliExpress, Amazon, Apple, Zalando e i servizi Google Play, Google Maps e Google Shopping, ma anche Booking, Wikipedia e YouTube. Tutte queste aziende hanno avuto 4 mesi per allinearsi alla normativa Ue.


Leggi anche: COSA PREVEDE IL DIGITAL SERVICES ACT


La prima richiesta della Commissione Ue è quella di fornire una valutazione del rischio e rispettare obblighi, come prevenire la diffusione di contenuti dannosi: le multe per chi violerà il DSA potranno aggirarsi attorno al 6% del fatturato globale dell’azienda in questione.

Google e Meta sembrano già pronte a seguire le nuove regole, così come la cinese TikTok, ma ci sono aziende che hanno impugnato l’inserimento nella lista delle company che dovranno attenersi al DSA: è il caso di Amazon e Zalando.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI