28/02/2023
di Nicola Zanetti, founder di B-PlanNow

Come l'Intelligenza Artificiale impatterà il mondo delle Startup

Foto di h heyerlein su Unsplash

Nella sezione "opinioni", Engage ospita articoli di approfondimento sui temi caldi della pubblicità online scritti da importanti esponenti dell'industria dell'advertising. In questo contributo Nicola Zanetti, founder di B-PlanNow, acceleratore di startup progettato per aiutare le nuove imprese innovative a crescere e scalare in un ecosistema ormai sempre più complesso e competitivo, ci parla dell’Intelligenza Artificiale e dell’impatto che sta avendo e avrà sul mondo delle startup.


L’Intelligenza Artificiale è un mercato in forte crescita, nel mondo così come in Italia. Stando ai dati di una ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano presentata nel febbraio 2023, in Italia il mercato dell’Intelligenza Artificiale ha raggiunto quota 500 milioni di euro, facendo registrare una crescita del 32%. Tra le grandi imprese, 6 su 10 hanno già avviato almeno un progetto di Intelligenza Artificiale e lo stesso ha fatto il 15% delle Piccole e Medie Imprese. 

Anche alla luce di questi dati, misurare e analizzare l’impatto che l’Intelligenza Artificiale ha e avrà sul mondo delle startup è diventata oggi una necessità inderogabile.

Come l'Intelligenza Artificiale sta cambiando il mondo delle Startup

L’Intelligenza Artificiale può trovare applicazione in molti ambiti della vita quotidiana, ma la sua diffusione non procede con la stessa velocità in tutti i settori, senza considerare le differenze tra le varie aree del mondo. Ciò rende necessario capire e approfondire le tendenze attuali, così da saper cogliere e, laddove possibile, anticipare le nuove sfide che emergono all’orizzonte.

Dalla già citata ricerca del Politecnico di Milano, in particolare, risulta che in Italia la quota più rilevante del mercato dell'Intelligenza Artificiale (cioè il 34%) fa riferimento a soluzioni create allo scopo di analizzare informazioni dai dati per permettere previsioni in settori come la pianificazione aziendale e la gestione degli investimenti. 

Una menzione particolare, però, la merita la cosiddetta Language AI, cioè l’ambito dell’interpretazione del linguaggio. Si tratta di un settore che è cresciuto fino a toccare una percentuale pari al 28% del mercato italiano dell’IA, ma soprattutto, è l’ambito di cui fa parte ChatGPT, uno strumento che ha raggiunto un’incredibile popolarità (tanto da spingere anche Google a lanciare il suo sistema di IA conversazionale, chiamato Bard).

Ma di cosa stiamo parlando esattamente e perché ChatGPT ha riscosso così tanta attenzione anche in Italia? ChatGPT non è un semplice chatbot, ma uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale che, tramite sofisticati algoritmi di apprendimento automatico, è in grado di generare in un discorso risposte simili a quelle umane. 

La sua popolarità sta non tanto nel livello eccellente delle sue prestazioni (che, a ogni modo, hanno mostrato limiti e difetti), quanto nella facilità con cui è possibile sperimentare le sue funzioni, anche in italiano e, soprattutto, nell’incredibile vastità di applicazioni che esso può trovare nei molteplici settori in cui è previsto un confronto umano.

Guardando agli orizzonti futuri dell’Intelligenza Artificiale, il 2023 e, con ogni probabilità, anche i mesi successivi, saranno dedicati allo sviluppo di modelli linguistici sempre più elaborati, in grado di superare i limiti mostrati dai sistemi attuali e, magari, combinare la capacità di elaborare testi col riconoscimento di immagini o video.

Tornando alla ricerca del Politecnico di Milano, altre aree di particolare successo nel mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale sono quella relativa agli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le loro preferenze (19% del mercato) e la cosiddetta Computer Vision (10%), ambito nel quale vengono sviluppate soluzioni che analizzano il contenuto di un'immagine in vari contesti, come per esempio la sorveglianza di luoghi pubblici.

Allargando l’orizzonte anche all’estero, però, c’è un altro ambito da osservare con particolare attenzione, in quanto di grande interesse per gli investitori: è il settore farmaceutico. Tantissime startup hanno deciso di ricorrere all’IA per trovare nuovi modi per scoprire e progettare nuovi farmaci e questo ha attirato l’attenzione di molti investitori, pronti a finanziare i loro progetti. 

Tantissime startup, ovviamente, significa anche tanta concorrenza. Questa, però, è solo una delle sfide a cui sono chiamate le startup che, oggi, vogliono sfruttare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale.

Intelligenza Artificiale e startup: sfide e opportunità

Più della concorrenza, ciò a cui deve fare grande attenzione una startup che vuole fare il suo ingresso nel mercato dell’Intelligenza Artificiale sono gli alti costi della ricerca nel campo dell’IA, che hanno messo in difficoltà anche le grandi aziende che, per tanti anni, hanno guidato la ricerca in questo campo.

Per questo motivo, oltre alla necessità di selezionare con molta cura i progetti, è importante non trascurare l’importanza del business plan, perché una corretta pianificazione è fondamentale per valutare la fattibilità di un’idea di business e avere una roadmap verso il successo che permetta di riconoscere tempestivamente gli eventuali segnali di rischio.

Rischio, come spesso accade, fa rima con opportunità: a causa delle citate difficoltà incontrate dalle grandi aziende del settore, paradossalmente le startup più piccole potrebbero anche approfittare di eventuali spazi lasciati dai colossi dell’IA.

C’è, però, un altro aspetto a cui prestare particolare attenzione: forse già nei prossimi mesi, i legislatori di diversi Paesi provvederanno a regolamentare il settore dell’Intelligenza Artificiale, trovando la quadra tra la necessità di salvaguardare diritti come la privacy e l’esigenza di non ostacolare lo sviluppo tecnologico. Anche alla luce dei possibili nuovi limiti in arrivo nel settore dell’IA, prima di aprire una startup o lanciarsi in un nuovo mercato è fondamentale conoscere il quadro normativo in cui si ha intenzione di andare ad operare.

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