25/08/2022
di Francesco Leone

Sec indaga su Twitter: il caso degli account fake e il suo impatto sul mercato pubblicitario

Sotto accusa il metodo di conteggio dei profili falsi, coinvolta anche la vicenda legale con Elon Musk: un ex dipendente riferirà in Senato dopo le rivelazioni sulle criticità e gli insabbiamenti sulla sicurezza del social network

Nuovi chiarimenti quelli richiesti dalla Securities and Exchange Commission (Sec) a Twitter relativamente alla metodologia di conteggio degli account falsi esistenti sul social network. Il caso è al centro della vicenda che ha portato Elon Musk a ritirare l'offerta di acquisizione da 44 miliardi di dollari della piattaforma, con la conseguente battaglia legale intrapresa dall'azienda.

La questione relativa alla poca trasparenza di Twitter riguardo ai processi di calcolo degli utenti fake sarebbe, infatti, alla base del rifiuto a procedere all'acquisizione della stessa da parte di Musk.

Nella nota inviata dalla SEC a Parag Agrawal, Ceo di Twitter, lo scorso 15 giugno, l’autorità statunitense ha chiesto delucidazioni alla società: in particolare sul metodo secondo cui Twitter sarebbe riuscita a scoprire un errore nel calcolo degli utenti attivi monetizzabili presente nel sistema dal 2019 (l'azienda aveva infatti comunicato di aver sopravvalutato la cifra e dichiarato di aver scoperto una falla nel procedimento di conteggio).

Twitter ha ribadito, in sostanza, di aver già presentato una relazione consona alla comprensione della sua metodologia di conteggio, sottolineando che nell’esercizio fiscale 2021 gli utenti falsi sono stati meno del 5% dei monetizable daily active users (mDau) ovvero gli "utenti attivi monetizzabili".

Il dialogo è poi proseguito con la risposta del legale della società, Wilson Sonsini, che ha sostanzialmente spiegato che l'errore del dato sovrastimato non avrebbe comunque influito sui rendiconti finanziari rappresentando “meno dell’uno per cento di mDau per ciascuno dei trimestri fiscali, dal quarto del 2020 al quarto del 2021".

Lo scambio sembrava terminato con la revisione della società da parte della Sec e un monito ben preciso: “Twitter e la sua direzione sono responsabili dell’accuratezza e dell’adeguatezza delle loro divulgazioni”.


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A settembre, tuttavia, è attesa la testimonianza in commissione al Senato federale di Peiter Zatko, l’ex hacker ed ex responsabile della security di Twitter autore della denuncia alle autorità di ingenti falle di sicurezza nei sistemi e nelle pratiche della società

La sua versione sarà indispensabile per sciogliere il nodo legale che ruota attorno a Elon Musk ma rappresenterà anche una chiave di volta nella lettura del funzionamento dei tool commerciali dedicati agli inserzionisti che la società ha messo a disposizione dei marketer in questi anni.

Secondo il Washington Post, Zatko sarebbe in possesso di un documento tramite il quale sarebbe possibile dimostrare che i dirigenti di Twitter avrebbero tentato di insabbiare le criticità dei sistemi di sicurezza della società: falle che potrebbero rappresentare possibilità ghiotte di fare breccia nei dati sensibili per gli hacker, per lo spionaggio e persino per la manipolazione elettorale.

In una nota diffusa da Dick Durbin, presidente della commissione Giustizia del Senato Usa, si legge che “le accuse sollevate da Zatko in merito a vaste falle di sicurezza e interferenze da parte di attori stranieri a Twitter suscitano serie preoccupazioni. Se queste affermazioni fossero accurate, potrebbero implicare pericolosi rischi per la privacy e la sicurezza per gli utenti di Twitter in tutto il mondo".

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