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13/01/2025
di Lorenzo Mosciatti

Dopo il fact-checking, Meta abbandona anche i programmi di diversità e inclusione

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Il nuovo corso di Meta in vista dell’imminente arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca taglia anche i programmi per la tutela di inclusività e diversità.

Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l’addio al programma di fact-checking negli Stati Uniti, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg ha deciso ora di cambiare politica sul fronte dei programmi DEI, definiti in una nota interna "antiquati" e “inadeguati” rispetto ai "nuovi scenari”. La casa madre di Facebook e Instagram ha assicurato che continuerà a cercare personale "diverso", ma non seguendo più le politiche in vigore sino ad oggi. 

Meta ha dunque eliminato il ruolo di responsabile della diversità e sono stati rimossi gli obiettivi sulla diversity che richiedevano al momento dell’assunzione del personale di tenere conto della rappresentatività delle donne e delle minoranze etniche nell’organico. Inoltre, per quanto riguarda i fornitori, non sarà più data alcuna priorità alle aziende di proprietà di minoranze etniche storicamente meno tutelate. Stop, quindi, ai corsi di formazione su "equità e inclusione"

Come Meta, d’altronde, sono tante le grandi corporation statunitensi che hanno adottato decisioni simili alla luce del trionfo dei repubblicani. Amazon, Walmart, McDonald's, Ford e Lowe's hanno preso provvedimenti simili in materia di programmi sull'inclusione, si legge sull’Ansa, mentre società finanziarie come JPMorgan Chase e BlackRock si sono invece ritirate dai programmi per la lotta al cambiamento climatico.

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