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11/02/2025
di Mario Mancuso

Elon Musk mette insieme una cordata e ci prova per OpenAI, ma Sam Altman rifiuta

L’offerta da 97,4 miliardi di dollari è stata respinta al mittente tramite un post su X

Una schermata da pc di ChatGPT

Una schermata da pc di ChatGPT

Elon Musk, insieme a un gruppo di investitori, ha avanzato un'offerta da 97,4 miliardi di dollari per acquisire il controllo di OpenAI, la startup di intelligenza artificiale dietro ChatGPT. Tuttavia, il CEO dell’azienda, Sam Altman, ha rapidamente respinto la proposta. L'offerta, rivelata dal Wall Street Journal, rappresenta l'ennesimo scontro tra Musk e Altman.

L’offerta di Musk e i suoi alleati

Secondo quanto riportato dal New York Times, la proposta di Musk è stata avanzata da un consorzio di investitori che comprende Vy Capital, xAI (la società di intelligenza artificiale fondata dallo stesso Musk), il produttore hollywoodiano Ari Emanuel (a capo della società di intrattenimento Endeavor) e altri finanziatori anonimi. L'obiettivo sarebbe quello di acquisire gli asset della no-profit che controlla OpenAI, sfruttando una delle caratteristiche più complesse della governance della società: il fatto che il consiglio di amministrazione della no-profit mantiene il controllo sulle operazioni della parte commerciale dell’azienda. Musk ha già avviato diverse azioni legali contro OpenAI, accusandola di aver tradito la sua missione originale creando una divisione a scopo di lucro e collaborando con Microsoft per dominare il settore dell’intelligenza artificiale, riporta il Wall Street Journal.

Se accettata, questa offerta avrebbe reso Musk e il suo consorzio proprietari della struttura che regola OpenAI, dando loro una significativa influenza sulla direzione futura della tecnologia AI dell'azienda.

Il netto rifiuto di Sam Altman

La risposta di Altman non si è fatta attendere. Il CEO di OpenAI ha pubblicamente respinto l'offerta in maniera provocatoria, scrivendo su X (ex Twitter): "No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi."

Come riportato sempre dal Wall Street Journal, OpenAI non ha ancora formalmente esaminato l'offerta, ma la risposta di Altman e la posizione del consiglio di amministrazione suggeriscono che difficilmente verrà presa in considerazione.

La mossa di Musk aggiunge una complicazione ai piani di Altman per il futuro di OpenAI, che includono la trasformazione in una società a scopo di lucro e l’investimento fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture AI attraverso una joint venture chiamata Stargate.

Le implicazioni dell’offerta di Musk

L’offerta di Musk arriva in un momento critico per OpenAI, che sta cercando di chiudere un nuovo round di finanziamento da 40 miliardi di dollari guidato dal conglomerato giapponese SoftBank. Se completato, questo investimento porterebbe la valutazione di OpenAI a 300 miliardi di dollari, rendendola una delle aziende private più preziose al mondo, insieme a SpaceX (di proprietà di Musk) e ByteDance (la società dietro TikTok).

Secondo il New York Times, l'offerta di Musk potrebbe complicare questa raccolta fondi, costringendo OpenAI a rivedere le modalità con cui la sua parte commerciale si separerà dalla struttura no-profit che la controlla. La no-profit, infatti, pur avendo solo due dipendenti e 22 milioni di dollari in asset, mantiene la governance dell'intera azienda.

Una lotta personale e politica

La rivalità tra Musk e Altman non è solo economica, ma anche politica. Musk ha fondato xAI nel 2023 per competere direttamente con OpenAI, cercando di sviluppare alternative come il chatbot Grok, integrato in X (ex Twitter). Tuttavia, come riportato dal Wall Street Journal, Altman ha saputo muoversi meglio negli ambienti politici, ottenendo l’appoggio di figure di spicco come il CEO di SoftBank, Masayoshi Son, e il co-fondatore di Oracle, Larry Ellison.

Dopo l’elezione di Donald Trump nel 2024, Musk è diventato uno dei suoi consiglieri più influenti. Nonostante ciò, il presidente ha recentemente dato il suo appoggio a un progetto da 100 miliardi di dollari per infrastrutture AI promosso da OpenAI, SoftBank e Oracle, definendolo "il più grande investimento nell'intelligenza artificiale della storia".

Quale sarà il futuro di OpenAI?

L’offerta di Musk rappresenta il tentativo più audace di prendere il controllo di OpenAI, un'azienda che lui stesso ha contribuito a fondare nel 2015, ma da cui si è allontanato nel 2018 per divergenze strategiche con Altman. Tuttavia, con la sua proposta respinta e Altman che rafforza il proprio controllo sulla società, sembra che OpenAI continuerà a seguire la sua attuale traiettoria, con Musk costretto a trovare altre strade per imporsi nel settore dell’intelligenza artificiale.

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