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di Teresa Nappi

Amity apre l’headquarter europeo a Milano e punta a una crescita nel Vecchio Continente del 150% nel 2022

Francesca Gargaglia, co-founder e COO della piattaforma tecnologica dedicata alla creazione di social network e comunità digitali, e alla guida della sede in Italia, svela piani e obiettivi dell’azienda. In fase di costituzione la squadra

Francesca Gargaglia è co-founder e COO di Amity. Sarà lei a guidare l'headquarter europeo a Milano

Francesca Gargaglia è co-founder e COO di Amity. Sarà lei a guidare l'headquarter europeo a Milano

Amity, piattaforma tecnologica dedicata alla creazione di social network e comunità digitali, ha aperto la propria sede europea a Milano.

«Siamo felici di aver scelto Milano come headquarter europeo della nostra società, credo molto nel potenziale dell’Italia e sono certa che questa città sarà in grado di supportarci negli importanti obiettivi di crescita che ci siamo posti», dichiara a Engage Francesca Gargaglia, co-founder e Chief Operating Officer di Amity, a capo dell'espansione e della crescita globale dell'azienda e guida del team europeo di Milano.

Incontrata a pochi giorni dall’inaugurazione della nuova sede, la manager svela obiettivi e prospettive per Amity, che punta ad affermarsi nel Vecchio Continente, così come già avvenuto in Asia e nel Nord America: «Amity sta ampliando in modo massiccio la propria base clienti in Europa e prevediamo di avere un team di 80 persone nel nostro nuovo quartier generale europeo di Milano già entro un anno».

L’azienda sta attualmente assumendo per più posizioni – anche di vertice e in aree quali Sales e Marketing, oltre a ricercare Solution Specialist –, ma ha anche trasferito a Milano personale altamente qualificato del proprio team dalle sedi di Londra, Bangkok e Miami. Attualmente, il nuovo presidio europeo di Amity conta, nello specifico, 22 persone già operative, «metà delle quali vengono dalle altre sedi, mentre l’altra metà è stata assunta in loco», specifica in merito la manager, senza svelarci dettagli ulteriori sui professionisti scelti.


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Mentre si va definendo la squadra, si guarda a traguardi sfidanti, su cui Francesca Gargaglia si esprime, però, con positività: «Amity collabora già con centinaia di grandi aziende in tutto il mondo e si sta espandendo molto velocemente anche in Europa. Contiamo di registrare un trend di crescita almeno del +150% nella nuova area presidiata alla fine di quest’anno», dice la manager.

A sostegno di questi obiettivi, c’è anche la caratura dei clienti che, anche nella nostra parte del mondo, hanno già scelto l’azienda: «Tra i clienti che hanno già scelto Amity troviamo Unilever, Marriott, Yamaha, Subway, Costa Coffee. Contiamo di coinvolgerne tanti altri con la nostra soluzione, una formula nuova rispetto alla quale il mercato europeo dovrà essere “educato”, ma che siamo sicuri di poter traghettare verso nuovi traguardi con una soluzione altamente innovativa», spiega ancora la manager.

La roadmap per quest’anno sarà dunque tracciata sulle keyword espansione, accrescimento dell’awareness del brand Amity ed education del mercato.

Cos’è e cosa fa Amity

Fondata nel 2020 nel Regno Unito da un team cosmopolita composto dagli imprenditori thailandesi Korawad Chearavanont e Arthur Kraisingkorn, dall’italiana Francesca Gargaglia e l’americano David Zhang, Amity conta a livello globale oltre 230 dipendenti di 27 nazionalità.

L’azienda si propone come obiettivo quello di rompere l’egemonia dei social network e rendere accessibile a chiunque la possibilità di creare comunità digitali, e ha già raccolto 30 milioni di dollari in finanziamenti da investitori quali 500 Startups, Gobi Partners, East Ventures e SMDV.

L’azienda collabora già con centinaia di grandi aziende in tutto il mondo e si sta espandendo molto velocemente. Solo nel 2021, ha registrato una crescita in termini di ricavi di oltre il 170% rispetto all’anno precedente.

Amity Social Cloud, la piattaforma di punta dell’azienda, consente ai brand e agli sviluppatori di trasformare qualsiasi app o piattaforma digitale in una community aggiungendo facilmente funzionalità social plug-and-play.

«In un mondo in cui le esperienze digitali rivestono un ruolo sempre più importante, la proposta di Amity consente alle aziende di differenziare le proprie piattaforme digitali, rendendole un canale che aggiunge valore tangibile all’utente finale. Amity Social Cloud consente quindi ai brand di investire nella relazione con i propri clienti, garantendo esperienze digitali positive e curate, senza sfruttamento dei dati da parte di piattaforme terze», spiega ancora la COO Francesca Gargaglia.

Avere una gestione diretta della propria community e costruire una migliore relazione con i propri clienti è una strategia che porta ai brand vantaggi tangibili: «Dopo aver integrato la tecnologia di Amity nelle proprie app, i brand vedono in media un aumento del 30% della user retention, un aumento del 280% del tempo che gli utenti spendono sul sito o sull'app del brand e un raddoppio netto della frequenza di uso dell'app per utente», dichiara ancora la manager.

Non solo. Creare una strategia che dia valore alla propria community si traduce anche in una riduzione del 40% del costo di acquisizione di nuovi clienti e in una diminuzione del 50% delle richieste di supporto da parte di clienti che, grazie alle innovazioni e alla facilità d'uso garantita, sono in grado di trovare direttamente in app tutte le informazioni di cui hanno bisogno in caso di assistenza. «Ne beneficia inoltre anche la brand awareness: secondo i dati di Amity chi si ha già implementato queste soluzione ha aumentato del 400% il tasso di soddisfazione dei propri utenti (in base all’NPS score, ndr)».

La piattaforma di Amity è oggi utilizzata da oltre 10 milioni di persone ogni mese e alimenta centinaia di brand app e comunità digitali per clienti in molti settori diversi: banking, media, salute e benessere, sport, retail, lusso e soluzioni di e-learning.

I plus dell’approccio Amity

Il punto di forza di Amity è che «può essere implementato da qualsiasi azienda nel mondo che abbia un’app o un sito web per stabilire una relazione di fiducia e di lungo periodo con i propri clienti, in particolar modo con Millennial e Gen Z. L’azienda, così, può trarre vantaggio dalla creazione di una comunità intorno al proprio brand e dall’offerta di esperienze digitali curate», conclude Francesca Gargaglia.

L’azienda, che fa il suo debutto in Europa partendo dall’Italia, punta dunque a diventare un riferimento internazionalmente riconosciuto per democratizzare la creazione di social network e comunità digitali per i brand.

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