Da sinistra: James Leaver e Constantijn Veerecken
La società britannica Multilocal, specializzata in servizi di curation per la pubblicità programmatica, accelera la propria espansione in Italia con una figura di primo piano: Constantijn Vereecken, che assume il ruolo di Market Maker per guidare lo sviluppo locale. Professionista conosciuto e apprezzato nel mercato digitale, Veerecken contribuirà a far conoscere e diffondere anche nel nostro Paese il modello di curation promosso da Multilocal.
Abbiamo incontrato Vereecken a Milano insieme a James Leaver, Ceo della società, per approfondire la strategia di espansione e il valore che la curation può generare in un mercato programmatic sempre più complesso e frammentato.
«Non abbastanza persone nel nostro settore sanno davvero cosa sia la curation», spiega Leaver. «In sintesi, significa portare molte delle funzionalità del buy-side sul sell-side, permettendo a chi lavora con gli editori di trovare, costruire e abbinare audience in modo più efficiente. In altre parole, la curation elimina le frizioni del sistema».
In un ecosistema dominato da molteplici SSP, data provider e piattaforme, la curation rappresenta un’evoluzione naturale del programmatic: consente agli inserzionisti di gestire in modo più trasparente e controllato l’accesso alle inventory di qualità, migliorando l’efficacia delle campagne.
«Chiunque abbia lavorato con i Private Marketplace sa quanto possano essere complessi», continua Leaver. «La curation elimina gran parte di queste difficoltà, offrendo un modo più agile di gestire le campagne e di connettersi con centinaia di publisher, senza sacrificare controllo e performance».
Secondo i dati di Multilocal, l’approccio multi-SSP consente una riduzione dei costi fino al 37%, un CTR superiore del 75% rispetto alle proiezioni e un +38% nel tasso di completamento video. Performance rese possibili da un’ottimizzazione costante e da una migliore integrazione dei dati.
«Uno dei limiti dei PMP tradizionali è che molti li impostano e poi li dimenticano», spiega Leaver. «La curation, invece, è un processo dinamico che massimizza la resa delle campagne e riduce le dispersioni di budget».
Oltre all’efficienza, la curation introduce un nuovo modello di collaborazione tra agenzie, brand ed editori. «L’obiettivo è offrire visibilità e controllo a tutti gli attori della filiera, garantendo trasparenza nei flussi di dati e nel valore generato», chiarisce Leaver.
Già in forte crescita negli Stati Uniti, la curation è destinata a diffondersi rapidamente anche in Europa. «È una
grande opportunità per inserzionisti e agenzie, che dovrebbero collaborare per anticipare questo cambiamento» conclude Leaver. «Gestire meglio la supply chain, avvicinarsi ai publisher e ai dati giusti è la chiave per ottenere risultati migliori».