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15/11/2019
di Alessandra La Rosa

GroupM dismette il brand [m]Platform e dà il via a una nuova strategia in ambito ad tech

I professionisti della divisione creata nel 2016 verranno trasferiti in un nuovo centro di servizi condiviso chiamato GroupM Services e in una nuova unit di innovazione tecnologica dell'agenzia Essence

A un paio di mesi dal suo insediamento come CEO globale di GroupM, Christian Juhl sta varando una serie di importanti cambiamenti all'interno della divisione media di Wpp. Secondo quanto riporta il sito Campaign, citando lo stesso Juhl, tra le novità, oltre alla creazione di nuove posizioni di responsabilità all'interno dell'organico internazionale, c'è anche la dismissione di [m]Platform, brand che riunisce la competenze di dati e tecnologia del gruppo (in Italia la denominazione [m]Platform non viene usata già da circa un anno in quanto le competenze afferenti sono state incorportate in GroupM Digital, ndr). Il nuovo corso di GroupM vedrà un rinnovato focus su alcune aree strategiche tra cui quelle delle ad operation, e la creazione di un centro di servizi condiviso, chiamato GroupM Services, e di una unit di innovazione tecnologica all'interno dell'agenzia Essence. Alla base di questo nuovo corso, la volontà di Juhl di rendere l'offerta tech di GroupM più "coerente" e di costruire "competenze di intelligence collettive" a beneficio delle quattro agenzie media del gruppo, ossia Essence, MediaCom, Mindshare e Wavemaker. Una riorganizzazione che è anche un grosso riallineamento, visto che secondo il manager molte agenzie attualmente utilizzano "diversi strumenti e servizi" anche da Paese a Paese. Da qui la necessità di lavorare "partendo dalle stesse istruzioni iniziali" in aree come search, gestione delle campagne, ad operations e misurazioni, soprattutto considerando che i media stanno progressivamente diventando sempre più addressable e personalizzati. Stando a quanto riporta la testata, il CEO svelerà presto dettagli anche su un "nuovo business volto ad aiutare i nostri clienti che richiedono assistenza nell'in-housing", in risposta al trend sempre più diffuso tra le aziende di portare in casa propria una parte della gestione del media digitale. Uno dei cambiamenti più significativi, però, sarà la dismissione del brand [m]Platform, nato alla fine del 2016 come divisione di dati e tecnologia di GroupM. Le attuali circa 5000 persone che lavorano all'interno della unit verranno spostate in altre divisioni: circa 4000 professionisti in ambito search, social, programmatic e ad operations diventeranno un team indipendente all'interno di GroupM Services, e la maggior parte del resto entrerà a far parte dello staff di 2Sixty, la unit di innovation di Essence, all'interno di un nuovo braccio di innovazione tecnologica dell'agenzia, ancora senza nome, che conterà circa un migliaio di dipendenti. La riorganizzazione di GroupM vedrà anche alcuni cambiamenti nel top management. Mark Patterson, ex chief executive di GroupM in Asia-Pacific, diventa il nuovo chief operating officer globale del gruppo. Prenderà il posto di Colin Barlow, che andrà invece ad assumere la guida del nuovo GroupM Services. A capo della nuova unit di innovazione tech all'interno di Essence, che comprenderà talenti da 2Sixty, [m]Platform e alcune delle agenzie media "in un unico team olistico", ci sarà invece il co-founder di Essence Andrew Shebbeare, almeno in un primo momento finché non verrà incaricato un leader in maniera permanente. Infine, Brian Gleason, a capo del business performance di GroupM, assumerà un nuovo ruolo più ampio di chief commercial officer, con la supervisione di Xaxis, Finecast, Motion Content Group, Kinetic e il nuovo business di supporto all'in-housing.

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